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Data: 11/07/2020
Testata Giornalistica: IL CENTRO
    IL CENTRO

A14, torna l'inferno: Cerrano chiuso 12 notti Lavori sul viadotto, i camionisti: «L'Adriatica sarà invasa». Ieri file di 8 km Ma i pedaggi restano: fruttano ad Autostrade oltre sette milioni al mese

SILVI MARINA L'inferno sta per spostarsi, dall'A14 alla Statale 16. Silvi Marina dovrà convivere con 12 notti di traffico deviato dall'autostrada. Il che vuol dire invasione di Tir e rumori nel pieno dell'estate. Tutto ciò annunciato da Autostrade per l'Italia (Aspi) nel bel mezzo di un'altra giornata di caos bollente, con attese snervanti e una coda che ha raggiunto gli 8 chilometri tra Roseto e Pescara Nord.
ISPEZIONI SUL CERRANO. Per consentire la seconda fase dei lavori finalizzati all'esecuzione delle verifiche sul viadotto Cerrano a Silvi (è uno di quelli sequestrati dalla Procura di Avellino, ndr) sarà chiuso il tratto compreso tra Atri-Pineto e Pescara Nord. Le verifiche sono state richieste dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. I lavori si svolgeranno in orario notturno, quando il traffico è meno sostenuto, a partire dalla prossima settimana: verso Ancona-Bologna nelle tre notti consecutive di lunedì 13, martedì 14 e mercoledì 15 luglio, dalle 22 alle 6; nelle tre notti consecutive da lunedì 20 a mercoledì 22 luglio, con identici orari. Nelle sei notti non sarà possibile utilizzare l'area di servizio "Torre Cerrano est". In direzione Pescara-Bari nelle tre notti di lunedì 27, martedì 28 e mercoledì 29 luglio e, infine, dalle 22 alle 6 da lunedì 3 a mercoledì 5 agosto. In questo caso sarà chiusa l'area di servizio "Torre Cerrano ovest". Autostrade per l'Italia consiglia l'uscita obbligatoria alla stazione di Pescara Nord, per proseguire sulla Statale 16 adriatica, con rientro sull'A14, alla stazione di Atri-Pineto (e viceversa). Auto e Tir dovranno quindi attraversare Silvi Marina. E non saranno contenti i vacanzieri.
LA TESTIMONIANZA. Rinaldo Potenza, presidente di Casartigiani Pescara, porta la sua testimonianza su quanto sta avvenendo sull'A14, dove da giorni c'è il "bollino nero", tra viadotti sequestrati e cantieri per adeguare le gallerie alle norme antincendio. «Faccio assistenza nei campeggi e mi trovo a percorrere l'A14 anche cinque, sei volte a settimana», racconta il presidente Potenza, «è assurdo ciò che sta accadendo e la cosa più vergognosa è che devi pagare quando esci ai caselli, per un servizio che non hai. L'altro giorno ho impiegato un'ora e un quarto da Giulianova a Pescara Nord, due domeniche fa ci sono volute 2 ore e 50 minuti da Pescara ad Ancona. Da San Benedetto a Pescara ci sono tre cambi di corsia e rallentamenti pazzeschi. Basta un micro tamponamento per paralizzare ancora di più il traffico. Senza contare le ripercussioni sulla Statale 16, dove in molti cercano di passare per evitare l'A14, ma a Roseto si blocca tutto. Autostrade dovrebbe avere almeno il buon senso di non farci pagare il pedaggio. Una vicenda sconcertante per l'immagine dell'Abruzzo».
IL CASO PEDAGGI. Lo stop ai pagamenti - o quantomeno un forte sconto - viene invocato da associazioni e rappresentanti parlamentari abruzzesi. Stando a uno studio della Cna sui flussi di traffico, nel tratto Pescara Nord-Porto Sant'Elpidio (111 km), ogni ora transitano in media tra 1.200 e 1.300 veicoli. Un mezzo pesante 4 assi paga 14,10 euro, un 5 assi arriva a 16,70 euro. Durante la precedente chiusura del Cerrano, i rilevamenti fatti dai sindaci della costa interessati dalla deviazione dei Tir avevano calcolato il rumoroso passaggio giornaliero di 5mila camion. A conti fatti, Aspi incassa una somma di 7,2 milioni al mese. È giusto mantenere inalterate le tariffe?
GRIDO CONFCOMMERCIO. «Quello che sta accadendo sull'A14 è inaccettabile», sottolinea Roberto Donatelli, presidente di Confcommercio Abruzzo, «una situazione penalizzante per l'immagine della nostra regione e per decine e decine di attività, in piena estate, già alle prese con l'emergenza coronavirus. Inaccettabili sono anche i rimpalli di responsabilità tra Autostrade per l'Italia e governo. L'unica soluzione possibile è non far pagare il pedaggio quando i tempi di percorrenza sono fuori da ogni standard o, quantomeno, ricorrere a una significativa riduzione della tariffa».
L'ACI CHIEDE SOCCORSO. «Prima le calamità naturali, poi gli aumenti dei pedaggi autostradali, oggi le code per i lavori e i viadotti sequestrati. Gli automobilisti e i portatori di interesse legati al mondo dei trasporti, ma anche del turismo, non possono sopportare oltre»: a prendere posizione sulla scia dei disagi e delle polemiche è il presidente dell'Aci Abruzzo, nonché Aci di Teramo, Carmine Cellinese. «Come principale sindacato degli automobilisti abruzzesi, non possiamo non stigmatizzare una situazione di stallo che si sta ripercuotendo non solo sugli automobilisti, ma sull'intero tessuto economico abruzzese, oltre che sul comparto turistico», evidenzia Cellinese, «siamo di fronte a un caos ingestibile dovuto alla sovrapposizione di problemi che si protraggono da tempo senza che nessuno, a partire dalla politica, fino al sistema della giustizia, si sia fatto carico di discutere e di tessere una concertazione per arrivare a dei risultati. Dalla prossima settimana mi riserverò di scrivere alle associazioni e alle categorie toccate dal problema per elaborare strategie comuni e avviare un percorso di pungolo, se non di protesta, contro il problema del trasporto in Abruzzo che ormai sta divenendo una questione incancrenita, insieme a quella dell'obsolescenza strutturale e della carenza di manutenzioni. Non possiamo essere lasciati soli a fare campagne di sensibilizzazione sulla responsabilità al volante e sulla sicurezza se poi ai massimi livelli istituzionali pendono situazioni finite nel dimenticatoio a scapito di una economia già duramente colpita».
PROTESTE ALL'ORIZZONTE. «Se non alzi la voce non ti ascoltano, siamo pronti a una manifestazione di protesta». Lo afferma William Facchinetti, coordinatore regionale Fita Cna (Federazione italiana trasportatori artigiani). «Strada dei Parchi e Autostrade hanno tolto i pedaggi agli operatori sanitari quando c'era l'emergenza Covid e non credo vi siano state particolari autorizzazioni», ricorda Facchinetti, «i numeri attuali sono diversi, ma non si può far finta di nulla: il pedaggio va eliminato, e a livello tecnologico si può fare, se c'è stato un tempo di percorrenza superiore al normale. Sarebbe un gesto di distensione nei confronti dell'utenza. Quando un povero Cristo si trova a percorrere l'autostrada in direzione Sud può incontrare anche 12, 13 km di rallentamenti in più tratti: inaccettabile. Nelle Marche si va verso una soluzione, da noi no perché i viadotti sono più stretti. La Cna nazionale sta cercando di sensibilizzare tutti i parlamentari: occorre un confronto tra procura, Aspi, prefettura, forze dell'ordine, associazioni. La previsione è che a fasi alterne questa storia durerà ancora un anno. Un'incertezza che un Paese come l'Italia non può permettersi, tantomeno l'Abruzzo».

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