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Data: 28/07/2022
Testata Giornalistica: IL CENTRO
    IL CENTRO

A24/A25, al Tar è scontro totale Rinviata a oggi ogni decisione Il Governo s'impunta sulla sospensiva.

Gestione: i giudici devono scegliere tra Anas e Strada dei Parchi Il 20 settembre si discuterà nel merito il ricorso contro la revoca della concessione alla società di Toto


È un'altra battaglia della guerra sulla concessione delle autostrade A24 e A25 tra Governo e Strada dei Parchi, quella che è andata in scena ieri mattina nell'udienza al Tar del Lazio. Se prima dell'inizio dell'incontro l'esito sembrava scontato - cioè una conferma pacifica della sospensione della revoca della concessione in attesa di discutere nel merito del ricorso di Strada dei Parchi - invece si è andati nuovamente allo scontro tra le parti. Pare proprio per l'impuntatura dei rappresentanti del Governo nell'udienza. Saranno quindi oggi i giudici a prendere una decisione in maniera del tutto autonoma. In ballo c'è la gestione delle due autostrade da qui fino al 20 settembre: se sarà di Anas o della società del gruppo Toto guidata dall'ad Riccardo Mollo. Quella è infatti la data - scelta proprio durante l'udienza di ieri - per discutere nel merito il ricorso di Strada dei Parchi contro il decreto con cui il Consiglio dei ministri il 7 luglio scorso gli ha tolto d'imperio la concessione per «gravi inadempienze» affindando l'A24 e l'A25 all'Anas. Salvo che poi quattro giorni dopo il presidente del Tar ha ridato temporaneamente la gestione proprio a Sdp, sospendendo la revoca per evitare il collasso economico (e occupazionale) suo e di tutto il gruppo imprenditoriale prima che si attesti la legittimità o l'illegittimità dell'atto del Governo. E durante l'udienza di ieri i legali di Strada dei Parchi sembra abbiano avuto spazio per affondare nuovi colpi violentissimi alla controparte, l'Avvocatura dello Stato. Il primo affondoCome anticipato dal Centro nei giorni scorsi, nella prima versione della relazione che accompagnava il decreto di revoca del 7 luglio, si asseriva che l'iter di contestazione delle inadempienze non era stato ancora concluso dal ministero delle Infrastrutture, in quanto mancava la valutazione delle controdeduzioni di Strada dei Parchi. La frase incriminata è poi sparita dal testo il 12 luglio. Ma la data originaria del documento agli atti - il 7 luglio, appunto - non sarebbe stata modificata. Come sarebbe stato segnalato dai legali durante l'udienza, quindi, se accertata si potrebbe configurare una frode processuale.

Il secondo affondo. L'Avvocatura dello Stato avrebbe dato un parere al ministero dell'Economia in cui suggeriva di evitare di usare lo strumento della revoca della concessione. L'Avvocatura ieri davanti al Tar avrebbe asserito che quel documento non esiste. Secondo Strada dei Parchi, però, di quell'atto non solo ne sarebbe stata prodotta una copia, ma lo stesso ministero dell'Economia ne avrebbe confermato l'esistenza pubblicamente. Il terzo affondoAgli atti del ricorso al Tar del Lazio c'è una nota informativa interna al ministero delle Infrastrutture - firmata dal direttore generale per strade e autostrade Felice Morisco - in cui si dice che, prima di optare per la revoca, sono state valutate le conseguenze economiche per lo Stato (cioè gli indennizzi) di questa e dell'alternativa, la rescissione consensuale. In altre parole, secondo Strada dei Parchi, lo Stato avrebbe scelto per un atto d'imperio anche perché questo costava meno.

28 luglio 2022 il centro a24

 


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