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Data: 12/02/2021
Testata Giornalistica: IL CENTRO

Abruzzo verso l'arancione Parruti: i dati preoccupano. Oggi il monitoraggio nazionale: in base ai numeri la regione non sarà più gialla. Nuova impennata dei casi: mai così tanti da novembre In regione 540 contagi recenti

Il presidente Marco Marsilio ha lanciato l'allarme ieri in mattinata, il bollettino sui nuovi casi reso noto nel pomeriggio lo ha confermato con i numeri. L'Abruzzo va verso la zona arancione. E attraverso il Centro arriva l'appello dagli esperti: «È il momento di essere responsabili».


ZONA ARANCIONE È in programma oggi la riunione della cabina di regia che dovrà valutare i dati dell'epidemia nella nostra regione. Una situazione molto preoccupante, come confermato anche dal governatore Marsilio alla vigilia dell'incontro. «Le proiezioni sui dati trasmessi a Roma per il report settimanale mostrano un forte incremento dell'indice Rt, che oscilla intorno a 1,20 e comunque con un valore minimo intorno o superiore a 1,10», ha commentato ieri mattina il presidente. «Con questi dati, la cabina di regia che si riunirà domani (oggi per chi legge ndr) non potrà che classificare l'Abruzzo in zona arancione. Se l'ordinanza del ministro verrà pubblicata sabato, come è probabile» ha evidenziato Marsilio, «la nuova disciplina scatterà da domenica». Purtroppo, la forte incidenza della variante inglese in alcune aree del territorio abruzzese, e in particolare nell'area metropolitana Pescara-Chieti, per la quale ieri sono diventate operative le misure restrittive contenute nell'ultima ordinanza presidenziale, sta facendo rapidamente risalire la curva dei contagi. L'ulteriore conferma è arrivata dai dati di ieri, che hanno fatto registrate un nuovo boom di malati proprio nell'area metropolitana.

IL MONITORAGGIO Oggi il gruppo tecnico-scientifico regionale torna a riunirsi per proseguire nel monitoraggio costante dell'andamento epidemiologico, con particolare attenzione ai comuni sottoposti a discipline più restrittive e a segnalazioni di allerta. «Verrà sottoposta a valutazione anche l'opportunità di prorogare o no la zona rossa per i comuni di Atessa, San Giovanni Teatino e Tocco da Casauria, sulla base dei contagi registrati nella settimana trascorsa», ha preannunciato Marsilio. «La virulenza e la velocità di trasmissione di questa terza ondata è ben maggiore della seconda che ci ha colpiti a novembre. Per arrestare la corsa del virus e la risalita degli indicatori, che altrimenti porterebbero l'intera regione in zona rossa tra un'altra settimana, occorre intensificare gli sforzi e l'applicazione di comportamenti corretti».
MISURE PIÙ RESTRITTIVE Se come pare l'Abruzzo dovesse diventare arancione, cambierebbero nuovamente le regole, che tornerebbero ad essere più severe per tentare di rallentare la diffusione del contagio. E così ad esempio chiuderebbero nuovamente bar e ristoranti, ai quali verrebbe permesso solo il servizio di asporto dalle 5 alle 22, ma fino alle 18 per i soggetti che svolgono come attività prevalente quella di bar senza cucina o commercio al dettaglio di bevande, e di consegna a domicilio senza limiti di orario. Tornerebbe anche ad essere limitata la possibilità di spostarsi tra località diverse del territorio regionale, visto che in arancione è possibile muoversi in genere all'interno del proprio Comune, salvo deroghe concesse dalle disposizioni.
PARLA L'ESPERTO«Il dato di oggi è molto preoccupante perché rende l'idea di una crescita esponenziale dei casi». A parlare è l'infettivologo Giustino Parruti. «I provvedimenti sono commisurati all'evenienza che abbiamo», continua l'esperto. «Il problema è che quando il numero di pazienti con varianti inglesi aumenta, può crescere anche il rischio di super diffusione».
LA VARIANTE Parruti analizza nel dettaglio la situazione: «Gli ultimi dati confermano che la diffusione delle varianti è purtroppo alla base di questa crescita esponenziale». È quella inglese a preoccupare. «Le misure di contenimento devono essere adeguate, perché solo con la tempestività possiamo evitare che questo quadro porti a una straordinaria diffusione del virus».
RISCHIO ZONA ROSSA Ma il cambio di fascia con il passaggio in zona arancione basterà a rallentare la diffusione? «Saranno i numeri a decidere», risponde Parruti. «Bisogna essere molto cauti nell'interpretazione dei dati, perché se la crescita nei prossimi giorni mostrasse questo trend di esponenzialità, è chiaro che in poco tempo bisognerebbe fare altre valutazioni. Ad oggi siamo a forte rischio di evoluzione rapida».
VACCINI In una situazione delicata come quella attuale, la campagna vaccinale diventa fondamentale: «La vera risposta parte proprio dalla prevenzione», continua l'infettivologo, «quanto prima riusciremo a metterci in sicurezza, tanto prima riusciremo a ritrovare una sorta di normalità nella nostra quotidianità».
L'APPELLO E l'attenzione deve rimanere alta con il rispetto di quelle ormai note regole che possono aiutare a contrastare la diffusione del Covid. «È il momento in cui la nostra corresponsabilità potrebbe avere il massimo impatto», conclude Parruti. «In una circostanza in cui il rischio è di accelerare la diffusione e raggiungere un gran numero di esposti fragili, serve un atto di responsabilità da parte di ognuno di noi».

Nuova impennata dei casi: mai così tanti da novembre In regione 540 contagi recenti: l'80 per cento nelle province di Chieti e Pescara Cresce anche il conto delle vittime: sono cinque tra cui una 55enne di Bisenti

Brusca impennata dei contagi in Abruzzo. I dati sull'emergenza sanitaria continuano a peggiorare. I nuovi casi sono 540: è il dato più alto registrato da novembre ad oggi. Gli ultimi numeri confermano come le province più colpite siano quelle di Pescara e Chieti, dove è stato accertato quasi l'80 per cento dei contagi recenti. Soffre, in particolare, complice la più contagiosa variante inglese che sta circolando rapidamente, l'area metropolitana. L'auspicio è che il divieto di spostamento tra i comuni, introdotto con l'ordinanza firmata mercoledì sera dal governatore Marco Marsilio, possa frenare la corsa del virus. Intanto aumentano i ricoveri. E ci sono altri cinque morti.
ANCORA VITTIME Il bilancio delle vittime sale a quota 1.538. Del totale, 1.055 - cioè il 68,6%, più di due su tre - sono relativi alla seconda ondata e, in particolare, il periodo dal 14 settembre a ieri. I cinque decessi segnalati nell'ultimo bollettino dell'assessorato regionale alla Sanità riguardano persone di età compresa tra 55 e 95 anni: due in provincia di Chieti, una in provincia dell'Aquila, una in provincia di Teramo e una in provincia di Pescara. Si tratta di una 55enne di Bisenti, un 64enne di Ocre, una 66enne di Chieti, un 90enne di Ripa Teatina e un 95enne di Nocciano.
NUOVI CASI I 540 nuovi casi sono emersi dall'analisi di 5.438 tamponi molecolari: è risultato positivo il 9,93% dei campioni. Nelle ultime ore sono stati eseguiti anche 7.852 test antigenici. Seppur di poco superiore ai 526 casi registrati lo scorso 4 febbraio, per vedere un dato così elevato bisogna tornare indietro al 30 novembre, quando l'Abruzzo era nel pieno dell'ondata autunnale. Dei nuovi positivi, il più giovane è un bambino di cinque mesi della provincia di Teramo e il più anziano un 95enne del Pescarese. Quelli con meno di 19 anni, cioè in età scolare, sono ben 91: cinque in provincia dell'Aquila, 15 in provincia di Teramo, 32 in provincia di Chieti e addirittura 39 in provincia di Pescara.
AREA METROPOLITANADei 540 casi, 411 - cioè quasi l'80 per cento - riguardano le province di Pescara e di Chieti, che registrano un repentino incremento dei contagi. In particolare, la zona più colpita è di nuovo l'area metropolitana: oltre 240 i casi accertati nelle ultime ore. La località con più nuovi casi è Pescara: 102 i contagi, tra i dati più alti di sempre. Poi ci sono Chieti (+42), Montesilvano (+42), San Giovanni Teatino (+21; il comune al momento è in zona rossa), Spoltore (+19) e Francavilla al Mare (+15). Nell'area metropolitana il virus corre veloce anche a causa della circolazione della variante inglese, responsabile, secondo le stime degli esperti, della metà dei contagi: sulla diffusione delle varianti è in corso anche in Abruzzo uno studio voluto dall'Istituto superiore di sanità. Analizzando i dati delle singole province, nel Pescarese l'incremento è pari a 232 unità, secondo dato più alto di sempre dopo il record di 303 di sabato scorso. Segue il Chietino, con 179 contagi in più. Numeri più bassi nel Teramano (+72) e nell'Aquilano (+55). Oltre all'area metropolitana, tra le località con più di dieci nuovi casi vi sono Giulianova (16), L'Aquila (14), Vasto (12) e Ortona (11).
RICOVERI IN AUMENTOLe tante guarigioni certificate nelle ultime ore, ben 467 (in tutto 34.274 persone), non riescono a compensare i nuovi casi. Gli attualmente positivi al virus, infatti, continuano ad aumentare: sono 67 in più, per un totale di 10.874 unità. E continua il graduale aumento dei ricoveri, che passano dai 548 di mercoledì ai 555 di giovedì. Il calo registrato a gennaio si è interrotto da tempo: il numero degli ospedalizzati è in costante crescita ormai da due settimane, con un incremento del 27% circa. In particolare, 502 pazienti (+6) sono in terapia non intensiva e 53 (uno in più, al netto di decessi, dimissioni e quattro nuovi ricoveri) sono in terapia intensiva. Gli altri 10.319 positivi (+60) sono in isolamento domiciliare.
OSPEDALE IN TILT La pressione si fa sentire soprattutto all'ospedale di Pescara. Il Covid Hospital è al completo. I posti letto che si liberano con le dimissioni non sono sufficienti ad accogliere i tanti pazienti che arrivano quotidianamente. In affanno anche il pronto soccorso, che fa fatica a gestire gli accessi. Proprio per questo il direttore Alberto Albani rilancia l'appello ad andare in ospedale solo per situazioni gravi. Decine i pazienti che, negli ultimi giorni, sono stati trasferiti in altre strutture sanitarie, in particolare all'Aquila. Si avvicina alla saturazione dei posti letto anche l'ospedale di Chieti.
 

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