LO SCONTROPESCARA Domani tutti dal prefetto, a Pescara, per cercare di porre fine a uno scontro tra i sindacati e la società del trasporto pubblico regionale, Tua, che ha ormai raggiunto livelli altissimi, con le organizzazioni di categoria che arrivano addirittura a parlare di lavoratori precari utilizzati come scudi umani. Al centro della vertenza c'è il bando annunciato nelle settimane scorse dall'azienda per l'assunzione di 127 lavoratori interinali, con la rinuncia preventiva di una parte importante del salario che sarebbe stata accettata «da un presunto comitato di lavoratori interinali», fanno sapere le sigle sindacali, attraverso una comunicazione della stessa azienda giudicata sospetta . La versione delle segreterie regionali di Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti e Faisa Cisal porta infatti a un'altra verità: «Abbiamo avuto modo di organizzare un'assemblea in video conferenza con gli stessi autisti interinali che stanno lavorando in Tua scrivono i sindacati - allo scopo di chiarire come stanno i fatti. Un'assemblea a cui hanno partecipato circa 70 lavoratori, ai quali abbiamo chiarito che non siamo noi il loro nemico ma che in realtà quella che stiamo conducendo è una battaglia di civiltà per impedire a un'azienda pubblica di sfruttare e sottopagare lavoratori non più giovani che hanno maturato importanti esperienze lavorative nel settore, evitando che Tua possa equipararli ad autisti apprendisti».
A questo proposito i sindacati ricordano che non esistono norme che consentono alle imprese di «sterilizzare autonomamente il salario dei nuovi assunti», mentre nel caso specifico «si concedono benefit di ogni tipo e auto di lusso a vantaggio dei dirigenti». Tua risponde accusando i sindacati di aver bloccato il concorso e ricordando che il bando annunciato per il 14 febbraio non è stato ancora pubblicato proprio a causa dello stato di agitazione proclamato dalla sigle dei trasporti, che impedisce l'emanazione di atti unilaterali. Contestualmente, sempre secondo l'accusa di Tua, i lavoratori sindacalizzati si starebbero «rifiutando di effettuare prestazioni straordinarie nel tentativo di mettere in difficoltà l'azienda». Altrettanto strumentali sarebbero «le malattie comunicate all'ultimo momento e l'obbligo del green pass per lavorare, che avrebbero causato le criticità alle quali Tua cerca di sopprimere come sa e come può. Il criterio attribuito alla controparte sarebbe insomma quello di creare disagio per i cittadini e l'azienda, per poi poterla criticare con una tecnica già nota e sperimentata».