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Data: 16/10/2021
Testata Giornalistica: IL CENTRO
    IL CENTRO

Aziende in crisi, arriva Landini: «Si deve continuare a produrre» Cepagatti. Il leader del sindacato Cgil all'assemblea del personale Riello davanti al sito che chiuderà

«Serve l'impegno del governo. Bisogna creare le condizioni per proseguire, competenze da salvare». «Tutti a Roma per la democrazia» La lezione di Landini agli studenti delle quinte, nell'ambito del Premio Federico Caffè. GUARDA I SERVIZI TRASMESSI DA RAI TGR ABRUZZO


CEPAGATTI Puntare sulla «continuità produttiva, evitando di disperdere le competenze». E poi «coinvolgere tutti i soggetti» che possono dare un contributo alla soluzione di due vertenze che stanno mantenendo con il fiato sospeso centinaia di famiglie della Brioni e della Riello: territori e vicende diversi ma un unico filo comune, quello del posto di lavoro a rischio. Il segretario della Cgil Maurizio Landini prova ad immaginare il percorso da seguire anche se «la situazione è complessa e non ho soluzioni in tasca», ha detto ieri mattina davanti alla sede della Riello di Cepagatti. Un sito che il gruppo Carrier intende chiudere, mandando a casa 71 lavoratori e trasferendone 19 (addetti alla ricerca e allo sviluppo) in provincia di Verona. Se ne parlerà al tavolo convocato per mercoledì dal ministero dello Sviluppo economico e sempre il ministero tornerà ad occuparsi, il 21, della Brioni, dove erano già stati annunciati 321 esuberi, ad aprile: per 200 di questi lavoratori è stato raggiunto l'accordo per l'uscita incentivata, che si concretizzerà ad ottobre 2022, ma nel frattempo l'azienda ha deciso che a breve fermerà le linee di maglieria e camiceria negli stabilimenti vestini. Produzioni che svaniscono, territori che si impoveriscono di realtà sempre apparse solide.Davanti ai lavoratori riuniti in assemblea Landini ha sottolineato i limiti della legislazione. «È necessario», ha detto, «che si avvii una discussione per una normativa che impedisca alle multinazionali di delocalizzare tutto dalla sera alla mattina» tanto più che queste grandi realtà «non hanno problemi di soldi». Chi chiude gli stabilimenti, chi lascia, dovrebbe «essere vincolato a fare in modo che questi patrimoni vengano messi a disposizione di altre realtà industriali». Un passaggio fondamentale, questo, per immaginare un futuro fatto di produzione e di lavoro. «La Riello - che non è in crisi ma si sta riorganizzando - dispone di competenze tecniche che ora si rischia di disperdere: ma questo non deve accadere, va garantita la continuità produttiva salvaguardando le competenze», ha ripetuto Landini. Sono queste, per il leader della Cgil, le rivendicazioni da «avanzare alla Riello che deve creare le condizioni affinché ciò avvenga», ha proseguito sottolineando che «bisogna chiedere l'impegno del governo», e non solo, per affrontare queste vertenze. La Cgil va anche oltre e sollecita, attraverso Landini, «l'impegno di tutti, perché non sia solo una battaglia dei lavoratori» che dal primo settembre hanno fatto il possibile per mantenere alta l'attenzione sulla vertenza, tra scioperi, presidi e anche una trasferta, chiamando in causa le istituzioni e la politica tutta, dal comune di Cepagatti (che ieri era rappresentato dal sindaco Gino Cantò e dall'assessore Camillo Sborgia), fino ai palazzi romani, tra parlamentari e ministri arrivati in Abruzzo per la campagna elettorale, passando per la Regione che ha già convocato un tavolo.Landini punta sulle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Ma va imboccata la strada giusta perché se è vero che «ci sono le risorse da investire» è altrettanto vero che «si rischia di non avere una politica industriale che rafforzi il sistema industriale e che punti sugli investimenti». «Si devono aprire percorsi sul territorio per capire come vengono collocati quei soldi, affinché se reindustrializzi e si sviluppino nuovi posti di lavoro», questo l'auspicio di Luca Ondifero, segretario della Cgil di Pescara. Considerato che dalla Riello non sono arrivati segnali di ripensamento, in queste settimane, e continua a parlare di chiusura, Alessandra Tersigni (Fiom), immagina «un percorso di industrializzazione con nuove imprese». E quindi, se si concretizzeranno gli interessi per il sito di cui si parla da un po', andrebbe congelata la procedura di licenziamento avviando la cassa integrazione.
 
«Tutti a Roma per la democrazia» La lezione di Landini agli studenti delle quinte, nell'ambito del Premio Federico Caffè
 
PESCARA «Invito tutti a essere a Roma perché "Mai più fascismi" non è una manifestazione per la Cgil, ma per la democrazia del nostro Paese e per estendere diritti e tutele nel mondo del lavoro. Senza la sconfitta del fascismo, in Italia non saremmo né una democrazia né una Repubblica libera». L'appello ai cittadini a partecipare alla manifestazione nella capitale, organizzata per oggi, dopo l'assalto al sindacato di una settimana fa, arriva da Maurizio Landini. Il segretario generale ieri è stato a Pescara. Prima di incontrare gli operai della Riello, ha tenuto all'auditorium Petruzzi una lectio magistralis per alcune rappresentanze delle classi quinte del liceo classico, del Galilei, del Volta, dell'Aterno Manthoné, del Mibe e dell'Acerbo. «Quando si attacca un sindacato, è una ferita alla democrazia, un'offesa alla nostra Costituzione e un modo di violentare il mondo del lavoro, che non ne ha bisogno. Chiediamo che il governo assuma un provvedimento affinché, applicando le leggi della Costituzione, sciolga tutte le formazioni che si richiamano al fascismo», ha detto a margine dell'incontro. L'intervento del segretario si è inserito nell'ambito della quarta edizione del Premio Federico Caffè, riservato agli studenti dell'ultimo anno delle superiori di Abruzzo e Molise, e quest'anno incentrato sulla struttura monarchica dell'impresa. Affiancato dalla segretaria provinciale Alessandra Di Simone e da Oscar Buonamano, Landini ha messo in luce quanto «l'equilibrio e la mediazione tra lavoro e impresa determini la qualità di una democrazia. Non sto teorizzando la fine del capitalismo», ha chiarito, «ma tra il lavoratore e l'impresa deve esserci pari dignità. Superare la struttura monarchica dell'impresa significa pensare che anche l'impresa deve essere una società democratica, fondata sul riconoscimento e su una mediazione dei diversi interessi che sono in campo». Una parentesi il segretario l'ha dedicata al Green pass, da ieri obbligatorio per accedere in tutti i luoghi di lavoro. «Vorrei che nel nostro Paese si arrivasse all'obbligo vaccinale per legge. Sul Green pass continuiamo a pensare che sia giusto che le imprese paghino il tampone per i loro dipendenti. Per aiutare questo processo, abbiamo chiesto al governo due provvedimenti: il ripristino del credito di imposta, in modo che le imprese possano detrarre le spese, e poi una riduzione drastica del prezzo dei test per tutti, strumento che serve per lavorare ma anche per i necessari tracciamenti».
 

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