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Data: 08/02/2023
Testata Giornalistica: IL CENTRO
    IL CENTRO

Biglietto unico, no della Regione: «Nel Teramano non si può fare» Il sottosegretario D'Annuntiis spiega con motivi tecnici la bocciatura di una risoluzione di Pepe (Pd): «Misura possibile solo nelle aree metropolitane».

Il sindacato Filt Cgil: «Falso, si può applicare ovunque» GUARDA IL SERVIZIO TRASMESSO DA RETE8


TERAMO La Regione dice no al biglietto unico del trasporto pubblico in provincia di Teramo e si accende la polemica: nel botta e risposta politico fra il consigliere regionale Dino Pepe e il sottosegretario Umberto D'Annuntiis si inserisce la riflessione della Cgil, che da tempo insiste sull'applicazione anche a Teramo e all'Aquila del sistema in vigore per l'area metropolitana Chieti-Pescara. Il biglietto unico consente ai viaggiatori della suddetta zona di spostarsi in 14 comuni per 90 minuti a 1,20 euro con tutti i mezzi pubblici. Un'opportunità che il consigliere del Pd è tornato a chiedere ieri alla Regione incassando un "no".
L'ACCUSA. «La giunta regionale ha scritto un'altra brutta pagina di non governo sul trasporto pubblico locale: è stata bocciata la mia risoluzione che voleva promuovere l'istituzione del biglietto unico anche per la provincia di Teramo. Un servizio fondamentale, assolutamente economico per i pendolari, sia lavoratori che studenti», ha fatto sapere Pepe, stigmatizzando anche la "chiusura" della Regione a forme di dialogo con il territorio. «Il centrodestra non ha voluto nemmeno istituire un tavolo con le istituzioni locali, i sindacati e le rappresentanze studentesche. Teramo ha bisogno di un miglior servizio di trasporto pubblico locale e la mia risoluzione era frutto delle discussioni e dei confronti con gli studenti, con i lavoratori e con i pendolari, con il Comune e con i sindacati», ha aggiunto Pepe. Negli ultimi anni sia la Cgil che l'amministrazione teramana, in modo particolare l'ex assessore Maurizio Verna, hanno martellato con insistenza affinché il capoluogo aprutino e l'intera provincia avessero un aumento del chilometraggio e il biglietto unico. Richieste che non hanno trovato riscontro. «Né Marsilio né D'Annuntiis hanno voluto questo confronto e questo tavolo con il territorio e, dopo quattro anni di governo regionale, la situazione è davvero triste, con disservizi ovunque e con una intera provincia, quella teramana, sempre più abbandonata a sé stessa e vittima della guerra di poltrone all'interno della maggioranza», ha concluso Pepe.
LA REPLICA. Non si è fatta attendere la replica di D'Annuntiis: «Una brutta pagina, ma non sorprende, l'ha scritta il consigliere Pepe tirando fuori dal cassetto una risoluzione vecchia di un anno, che lui stesso aveva dimenticato probabilmente non ritenendola importante, solo per strumentalizzare la problematica», ha detto il sottosegretario, spiegando come il biglietto unico per il Teramano sia «tecnicamente inattuabile e non corrisponde al vero che sia stato istituito per le province di Chieti e Pescara, ma solo per l'area metropolitana: per le linee extra area metropolitana valgono le tariffe normali come in tutta la regione. In provincia di Teramo non esistono aree metropolitane e la "ratio" del biglietto unico è quella di essere utilizzato per aree di zonizzazione e non dalle Alpi alle Piramidi», ha concluso D'Annuntiis.
IL SINDACATO. Il "tecnicamente inattuabile" fa sobbalzare la Filt Cgil. «Il biglietto unico si può applicare in tutta la regione, basta la volontà politica di farlo. I cittadini teramani, come quelli aquilani, devono poter avere le stesse possibilità di quelli pescaresi e chietini soprattutto in un momento in cui i costi della benzina sono elevati e le politiche ambientali mirano a incentivare l'uso dei mezzi pubblici», spiega Aurelio Di Eugenio, segretario Filt Abruzzo-Molise, e conclude: «il biglietto unico è una grande opportunità, per costi e praticità. Forse per D'Annuntiis i cittadini teramani e aquilani sono figli di un Dio minore».

08 febbraio 2023 te

 

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