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Data: 01/06/2021
Testata Giornalistica: IL CENTRO
    IL CENTRO

Bus, lavoratori in sciopero: ecco le fasce orarie garantite Le organizzazioni sindacali: «Basta tagli sulle buste paga e maggiore sicurezza» Aderirà anche il personale delle biglietterie e del settore della manutenzione

PESCARA Un'altra giornata di possibili disagi, quella di oggi, per il terzo sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori del trasporto pubblico locale per il rinnovo del Contratto nazionale degli autoferrotranvieri-internavieri. Lo sciopero di bus, tram, metropolitane di superficie e ferrovie in concessione alle società abruzzesi durerà fino alla mezzanotte, nel rispetto delle fasce di garanzia aziendali (vedere la tabella qui accanto). In sciopero anche il personale connesso e funzionale al servizio di mobilità delle persone (come quello delle biglietterie o per le attività accessorie di manutenzione) e tutti i lavoratori non direttamente connessi alla mobilità delle persone. «Spiegare le ragioni delle nostre proteste ci sembra un atto doveroso, soprattutto nei confronti di chi, per i propri spostamenti, utilizza i mezzi pubblici anche in questo momento storico di estrema difficoltà per tutti», affermano Franco Rolandi (Filt Cgil Abruzzo Molise), Andrea Mascitti (Fit Cisl Abruzzo Molise), Giuseppe Murinni (Uiltrasporti Abruzzo), Luciano Lizzi (Faisa Cisal), Giuseppe Lupo (Ugl autoferro), «sin dai primi giorni dell'emergenza sanitaria, le lavoratrici e i lavoratori del trasporto pubblico locale hanno dimostrato coraggio e alto senso di responsabilità, attraverso l'espletamento di un servizio che ha permesso alla cittadinanza di utilizzare il mezzo pubblico anche nei momenti più bui della pandemia. Il diritto costituzionale alla mobilità, anche nei giorni di lockdown, è stato garantito, nonostante il rischio di contagio fosse elevato. Soprattutto nei primi giorni di emergenza, le lavoratrici e i lavoratori hanno spesso operato in condizioni di sicurezza precaria a causa della carenza di sufficienti dispositivi di protezione, mascherine, gel, disinfezione del posto di lavoro. Ma non si sono mai tirati indietro. Malgrado gli sforzi e i sacrifici affrontati quest'anno, e nonostante i diversi provvedimenti legislativi con i quali sono stati stanziati in favore delle aziende 2,8 miliardi di euro circa, le organizzazioni sindacali continuano a ricevere dalle rappresentanze datoriali proposte inaccettabili sul rinnovo del contratto. Le aziende non possono continuare a ignorare le esigenze dei loro dipendenti e preoccuparsi esclusivamente di incrementare gli utili dei loro bilanci, che forse nei prossimi mesi appariranno meno catastrofici di quanto ci si aspetti. Di contro, molte lavoratrici e lavoratori che, pur continuando a fornire il loro indispensabile contributo, sono stati sospesi dal lavoro e posti in cassa integrazione vedendo, come molti altri lavoratori nel Paese, drasticamente ridotto il proprio reddito. Una ragione in più, non la principale, perché si superi l'inaccettabile diktat delle aziende del settore, che vorrebbero azzerare le perdite salariali nel triennio 2018-2020 e negare gli aumenti contrattuali, perpetuando una perdita di potere di acquisito di stipendi quasi congelati dopo anni di stasi contrattuale».Le segreterie nazionali di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal, Ugl Fna hanno organizzato, a sostegno dello sciopero di oggi, anche un presidio a Roma, dalle 10 alle 12, sotto gli uffici del ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, per portare all'attenzione del governo «le responsabilità delle rappresentanze delle aziende, Asstra, Agens e Anav, rispetto alla volontà più volte manifestata di non voler riconoscere il diritto al rinnovo del contratto nazionale. A Roma sarà presente una delegazione abruzzese.«Autoferrotranvieri e Internavigatori», proseguono i sindacati, «rivendicano con forza il loro legittimo diritto al riconoscimento economico relativo al triennio pregresso e al rinnovo del Contratto nazionale, scaduto da oltre 3 anni, e chiedono che si proceda a un reale ammodernamento delle norme contrattuali, atte a superare bassi salari e a garantire salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, unitamente al miglioramento della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, anche attraverso una profonda riforma del settore, che favorisca le aggregazioni delle oltre 900 aziende esistenti, per uno sviluppo del settore che elimini diseconomie, inefficienze, sprechi, aumentando la qualità del servizio e del lavoro».
01 giugno 2021 il centro
 

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