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Data: 22/01/2023
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO
    IL MESSAGGERO

Carlo Masci prenota il bis con 150 milioni di lavori e un'idea su Nuova Pescara «Nel nome della città metropolitana non voglio l'aggettivo, per rispetto del Vate» Viale Marconi e Strada parco «Ecco l'elenco degli errori»

Sull'ipotesi di una ricandidatura glissa: «Ho presentato solo le cose già fatte e quelle da fare». Anche se la kermesse di ieri all'Aurum, con la squadra di governo al completo, ha avuto tutta l'aria della richiesta di un bis del sindaco Carlo Masci. Grandi assenti, il presidente del consiglio regionale Lorenzo Sospiri, potenziale competitor, e il deputato Nazario Pagano, mentre tra i parlamentari c'era Guerino Testa. Insomma, a due terzi del mandato Masci non si è ritrovato in una selva oscura, ma anzi ha illuminato quanto già fatto per la città, presentando una ventina di progetti su 70 totali che intende portare a compimento. Non solo, ha anche ribadito che presto presenterà una proposta sulla Nuova Pescara che certamente non sarà gradita dai colleghi di Montesilvano e Spoltore, oltre a sottolineare che lo slittamento della fusione al 2027 deve essere una decisione dei due centri destinati a nozze. Masci, infatti, vuole il rispetto del 2024, anche per dare meno campo agli altri aspiranti sindaci di «Pescara, non Nuova Pescara».
LA MOSSA - «Presenterò un emendamento - ha chiarito ieri a margine della conferenza stampa - in cui chiederò che il nome del nuovo ente sia Pescara e non Nuova Pescara, perché credo che sia giusto che la città cresca con il peso della sua tradizione. Quando, al tempo, si decise tra Pescara e Castellammare, non si fece a caso, ma lo si fece per Gabriele d'Annunzio, il più grande personaggio che mai ci sia stato in Abruzzo e uno dei massimi poeti d'Italia e del mondo. La scelta di Pescara è stata certamente voluta dal Vate e da Giacomo Acerbo. Credo che noi non potremmo permetterci di cambiare, soprattutto se la nascita dovesse slittare, contrariamente a quanto vuole Pescara, al 2027, a 100 anni dalla fondazione». Le reazioni delle sorelle minori non tarderanno.
LE SLIDE - Nell'attesa, ieri, Masci alla stampa ha mostrato quanto già realizzato, «nonostante gli anni della pandemia», e come intende impiegare 150 milioni di euro per cantieri e interventi in città che dovrebbero aprirsi nel primo semestre di quest'anno. Tra le opere già portate a termine, l'ecospiaggia con giardino dunale sul litorale nord, il completamento della strada Pendolo, nel tratto di via Pantini, e del primo e secondo lotto, la riqualificazione di piazza Nilde Iotti, l'ecospiaggia inclusiva, la control room per la video sorveglianza, e, in ultimo, la fontana Big piano in piazza Salotto, accolta dalla cittadinanza con curiosità ma anche con molte riserve estetiche. Molto altro, poi, è già stato finanziato oppure, pur non essendo ancora partiti i lavori, è sotto un bando di gara.
IL DETTAGLIO - A breve, invece, via al rifacimento di via Andrea Doria, alla riqualificazioni di aree abbandonate da anni come piazza Alessandrini, lo svincolo della S.S. 714-Pescara sud, il Ferro di Cavallo, le palazzine di via Lago di Borgiano, un nuovo palazzetto dello sport ecosostenibile e la riqualificazione di Borgo Marino sud, villaggio Alcyone e piazza IV Novembre, oltre all'ex Cofa e alle aree di risulta. Nel corso della conferenza è stato presentato anche il nuovo volto che avranno piazza Sacro Cuore e corso Umberto.
Novità anche dal punto di vista dell'informazione e della comunicazione, sia attraverso il sito ufficiale sia attraverso tutti gli altri canali web e social, affinché tutti, cittadini e portatori di interesse, possano essere costantemente informati sull'andamento delle opere e sulle decisioni strategiche del Comune di Pescara.
 
Viale Marconi e Strada parco «Ecco l'elenco degli errori»
Critiche le opposizioni in consiglio comunale, al termine della convention del sindaco Carlo Masci sugli interventi futuri previsti per la città. Per il capogruppo del Pd, Piero Giampietro, «con la giunta Masci i pescaresi hanno capito che si sentono promettere Parigi per risvegliarsi con il disastro di viale Marconi. Dopo quasi 900 giorni di cantiere, costi lievitati, autisti in rivolta, incidenti aumentati, commercianti inferociti e residenti terrorizzati, la giunta Masci ha il coraggio di annunciare ulteriori lavori su un'arteria distrutta, come se i pescaresi avessero la memoria corta e non avessero già pagato abbastanza per l'incapacità del centrodestra. Ma i cittadini non dimenticano il caos che regna sul cantiere-simbolo della giunta Masci. Il sindaco e i suoi alleati spieghino come metteranno mano anche alle altre strade cittadine, piene di crateri che non si riescono a chiudere perché le poche risorse del bilancio sono fagocitate dal cantiere eterno di viale Marconi».
Secondo Erika Alessandrini, Paolo Sola e Massimiliano Di Renzo, invece, i consiglieri pentastellati, «come suo solito il sindaco Masci, ormai malato cronico di annuncite, continua a gettare fumo negli occhi di una città che però non è più disposta a dargli credito. Lo dimostra un numero senza precedenti di ricorsi al Tar che i cittadini stessi hanno intrapreso contro alcune di queste scelte strategiche che solo lui continua a lodare: dal progetto Filò sulla Strada parco al nuovo asilo in via della Fornace Bizzarri, passando per l'immane disastro di via Marconi. Senza dimenticare l'autovelox di via Di Sotto, il bando deserto dell'area di risulta con la pista da sci, la ricostruzione del Ferro di Cavallo a Rancitelli e la mancanza di sistemi di controllo per la Pineta dannunziana».
 

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