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Data: 22/04/2020
Testata Giornalistica: IL CENTRO
    IL CENTRO

Cassa integrazione e ritardi, Sospiri si scusa Il presidente del consiglio: «Fatti errori, ora testa bassa e lavorare». Erogate 264 indennità su 54mila

L'AQUILA Sui ritardi nell'erogazione della cassa integrazione in deroga arrivano le scuse del presidente del consiglio regionale, Lorenzo Sospiri. Nel giorno in cui l'assessore al Lavoro, Piero Fioretti, annuncia l'arrivo delle indennità ai primi 264 lavoratori (dato riferito a lunedì sera) su 54mila che ne hanno fatto richiesta, la Regione ammette il gap. «Mettiamoci testa bassa a lavorare per recuperare molto velocemente il tempo perso, porgendo le nostre scuse a chi sta pagando il nostro ritardo, poi arriverà anche il tempo per chiarire modalità e responsabilità per tale errore», le amare parole di Sospiri.
«FATTI ERRORI». «Sull'emergenza Covid-19 la Regione Abruzzo ha adottato in modo efficiente ed efficace misure straordinarie che hanno permesso al nostro territorio di eccellere nel contenimento della pandemia. È però evidente che sui ritardi nella trasmissione delle pratiche della cassa integrazione in deroga sono stati fatti degli errori», dice Sospiri, «la macchina si è arrestata e non doveva accadere perché, già in tempi non sospetti, avevamo evidenziato tale rischio che avremmo dovuto impedire, a ogni costo. Parliamo di lavoro, di occupazione, di migliaia di famiglie che da due mesi sono senza stipendio e che contano su quella misura per la sopravvivenza. Il dato non ci piace: sappiamo che il provvedimento riguarda almeno 10mila 64 aziende, per 25mila 561 dipendenti, con una richiesta di cassa in deroga pari a 5 milioni 445mila 414 ore, che saranno coperte con un fondo di 44 milioni 107mila euro. Alle 17,30 di ieri abbiamo verificato che, dei 10.578 iter generati, ne erano stati inseriti solo 382 e non possiamo accettarlo», evidenzia Sospiri, «chiedo e chiediamo scusa alle famiglie che dovranno ancora attendere per vedersi riconosciuto un diritto».
PRIMI PAGAMENTI. Di tutt'altro tenore le affermazioni di Fioretti arrivate in mattinata. «Si tratta solo di un primo, parziale dato in relazione alle domande presentate», afferma Fioretti, «ma è anche vero che a poco tempo dall'apertura della piattaforma, con una procedura di validazione complessa, siamo stati in grado di fornire i primi beneficiari all'Inps che, successivamente, provvederà a inviare ai lavoratori il trattamento della cassa in deroga». Il pagamento sarà erogato dall'Inps solo dopo che il datore di lavoro avrà fornito il modello SR41 relativo al mese precedente. Le prime erogazioni riguarderanno il periodo fino al 31 marzo. «La piattaforma per la presentazione delle istanze, da parte delle aziende, è partita ufficialmente l'8 aprile», la giustificazione di Fioretti, «il sistema informatico, in pochi giorni, ha gestito migliaia di richieste, a cui daremo seguito con cifre crescenti. Non siamo di fronte a grandi numeri, ma questo non toglie importanza al lavoro fin qui svolto, in condizioni di emergenza sanitaria e con un quadro normativo in continua evoluzione, che ha obbligato le strutture regionali a continue modifiche della modulistica».
LE POLEMICHE. «Sulla cassa integrazione in deroga c'era già stato un problema evidente in Abruzzo», fa notare la deputata Pd, Stefania Pezzopane, «auspichiamo che il governo intervenga subito, nei confronti della Regione per accelerare le procedure». Sara Marcozzi, capogruppo M5S in Regione, parla di «grave ritardo con cui è stata attivata la piattaforma telematica e della comunicazione delle pratiche. Una lentezza che sta mettendo in ginocchio chi ha fatto richiesta, cioè le micro imprese da 1 a 5 lavoratori». Anche per il Pd aquilano «sulla cassa integrazione la Regione è ferma al palo».
REDDITO DI CITTADINANZA. L'Inps, nel frattempo, ha comunicato che «le domande di reddito e pensione di cittadinanza possono essere presentate anche attraverso il sito internet istituzionale www.inps.it. «Si tratta di un'ulteriore misura adottata per venire incontro alle esigenze della cittadinanza e per fronteggiare l'emergenza Covid-19», dice l'Inps.

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