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Data: 28/02/2020
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO
    IL MESSAGGERO

Coronavirus, Abruzzo in trincea. Il turista contagiato a Roseto: si cerca di ricostruire tutti gli spostamenti nel Teramano L’Aquila, dottoressa torna dal nord dove il fidanzato è positivo e si sente male: ricoverata

L'AQUILA Quella di ieri è stata la giornata più nera, finora, per l'emergenza coronavirus in Abruzzo. Il primo caso, accertato a Roseto degli Abruzzi (un impiegato di banca di 50 anni arrivato nell'abitazione estiva da Brugherio venerdì scorso, assieme alla moglie e ai due figli), ha iscritto ufficialmente la regione nella lista di quelle colpite, dopo giorni in cui gli oltre 40 tamponi effettuati avevano dato esito negativo. Non solo. Si teme anche per un ulteriore caso, che riguarda L'Aquila. Una ragazza di 26 anni, medico tirocinante, lombarda, è stata trasportata in ospedale, nottetempo, con sintomi che fanno pensare al Covid-19: tosse e febbre. E' stata ricoverata nel reparto di Malattie Infettive anche perché ci sono ulteriori elementi preoccupanti: in particolare la positività del fidanzato, che vive in Lombardia. La ragazza, tornando dal Nord per l'esame di abilitazione (rinviato in tutta Italia), si è messa in quarantena volontaria, ma all'arrivo dei sintomi, opportunamente, ha contattato gli operatori di sanità pubblica. Il caso è stato ritenuto immediatamente spinoso perché la giovane vive in casa con altre tre ragazze e, ovviamente, opera in ospedale. E' stata sottoposta a tampone che dovrà certificare o meno il contagio. Verifiche, sempre all'Aquila, su un uomo del circondario che è stato in Cina e poi in Germania.
L'altro caso sospetto del giorno arriva da Teramo, dove è stato condotto in ospedale un uomo di ritorno da Lodi, anch'egli con sintomi, seppur lievi. Anche in questo caso ci sarà bisogno del test per verificare la situazione.
LE MISURE Anche ieri si sono susseguiti i vertici operativi. Al termine di uno di questi ha parlato il dirigente dell'Unità operativa complessa di Malattie infettive di Pescara, Giustino Parruti, uno degli uomini in prima linea in regione. «Una metastasi lombarda ha detto - che si va aprendo anche in Abruzzo e che, comunque, ci tengo a sottolineare, sembra rimanere tale. Sono i giorni più importanti: dall'esodo dello scorso fine settimana di parecchie persone che hanno lasciato l'area rossa e si sono avvicinate al nostro territorio, adesso stiamo arrivando alla fine di massima criticità nell'incubazione». L'attuale situazione, secondo Parruti, «non ci pone il drammatico pensiero di un focolaio locale» e questo, per ora, in qualche modo rassicura. Il presidente della Regione, Marco Marsilio, ha lasciato anzitempo Bruxelles per tornare in Italia con il primo volo disponibile una volta appreso del primo caso abruzzese. Il governatore si trovava nella capitale belga per partecipare alla riunione della commissione Ambiente del Comitato europeo delle Regioni, di cui è membro, e sarebbe dovuto rientrare nella serata di ieri. L'assessore alla Salute, Nicoletta Verì, anch'ella impegnata in prima persona nell'emergenza, ha comunicato che l'ospedale di Pescara, dove insiste il laboratorio di riferimento per le diagnosi, è stato individuato quale centro di coordinamento regionale per le emergenze di coronavirus.
NIENTE CHIUSURA SCUOLE Al momento non arriverà alcun provvedimento di chiusura per l'attività scolastica: questo si è deciso in una delle tante riunioni tecniche di ieri. Parallelamente si sta procedendo anche per cercare di arginare i danni all'economia che sta producendo la situazione.
Dopo l'allarme di Confidustria dell'altro giorno, ieri l'assessore regionale Mauro Febbo ha annunciato la convocazione della Commissione Turismo e industria alberghiera a Roma, per il prossimo 3 marzo. «Quale coordinatore nazionale ha detto Febbo -, sentito il sottosegretario Bonaccorsi e a seguito del Consiglio dei Ministri che porterà in approvazione prime misure di sostegno economico, ho convocato la commissione nella sede della Conferenza delle Regioni e Province autonome». L'intento è «esaminare i riflessi negativi nel turismo a causa dell'emergenza Coronavirus e verificare l'adeguatezza delle proposte di sostegno alle imprese fatte dal governo ed eventualmente avanzare proposte di modifica e integrazioni». «Sono costantemente in contatto ha aggiunto - con il sottosegretario con delega al Turismo, Lorenza Bonaccorsi, per monitorare interventi e azioni da intraprendere. Il governo varerà specifiche misure di sostegno al settore turistico-ricettivo, il tavolo si renderà necessario per valutare le risorse necessarie e quali azioni attivare. Ho anche ritenuto opportuno chiamare le associazioni di categoria (Confturismo, Federturismo e Assoturismo) per essere auditi al Tavolo della Commissione il 3 marzo. L'emergenza rischia di avere un impatto elevatissimo sull'economia e tra i settori che più preoccupano si sono proprio turismo e somministrazione. L'impatto comincia a farsi sentire pesantemente». Per giovedì 5 marzo, annuncia ancora Febbo, «è stato convocato il tavolo tecnico del Turismo della Regione Abruzzo per capire l'eventuale impatto delle misure adottate dal Governo e le determinazioni conseguenti».

Bar e arrosticini, i movimenti a Roseto

ROSETO Primo contagiato da Coronavirus in Abruzzo. Si tratta di G. P., impiegato di banca di 50 anni, giunto nella casa estiva di Roseto degli Abruzzi da Brugherio (Monza), venerdì scorso con la moglie di 47 anni e di due figli di 4 e 8 anni. Martedì l'uomo aveva febbre alta, tosse e dolori diffusi. La situazione è precipitata durante la notte. Ai sintomi si è aggiunta un'insufficienza respiratoria. Per cui è stato richiesto l'intervento di un'ambulanza del 118 attrezzata per il soccorso in caso di sospetto Coronavirus.
IL TRASFERIMENTO Il personale sanitario ha trasferito il paziente al reparto di malattie infettive dell'ospedale Mazzini di Teramo. Il bancario è in condizioni di media gravità, respira da solo ed è sotto assistenza continua. La famiglia è tenuta in isolamento domiciliare fiduciario e nessuno dei componenti presenta al momento sintomatologia. La notizia è arrivata ieri mattina alle 7 direttamente dalla Regione Abruzzo. Il sindaco di Roseto si è subito attivato. Con un post su Facebook ha anticipato la notizia della chiusura delle scuole oggi a Roseto. Il Servizio di epidemiologia e igiene pubblica della Asl di Teramo, intanto, ha rimesso alla direzione generale la relazione inerente la mappatura di tutti gli spostamenti del cosiddetto paziente 1 abruzzese, che sono avvenuti esclusivamente all'interno del territorio di Roseto e solo per due giornate, prima dei sintomi della malattia. Sono state rintracciate anche le singole persone, in tutto una decina, con cui il paziente avrebbe potuto avere contatti: all'interno del ristorante nella zona sud di Roseto, per mangiare arrosticini, dove ha cenato un'unica volta e all'interno del bar dove si è recato per fare colazione, anche in questo caso, un'unica volta. Stando a quando riferito dal sindaco di Roseto, «anche in un supermercato sempre nella zona sud».
Tutte le persone sono state rintracciate e sottoposte a sorveglianza sanitaria: al momento nessuno presenta sintomi che possano far pensare a un eventuale contagio. Anche Silvio Liberatore, dirigente della protezione civile regionale, si è detto «molto rassicurato dal fatto che siano stati già tracciati tutti gli spostamenti del paziente 1» che, di fatto, descrivono una situazione fortemente circoscritta, confermando così l'Abruzzo una regione «fuori cluster». A rassicurare i suoi concittadini nella serata di ieri a conclusione del vertice in prefettura, durante la conferenza stampa Sabatino Di Girolamo, che ha confermato che: «Sono stati individuati luoghi e persone di Roseto con cui la famiglia è venuta a contatto e, anche con riferimento ad essi, la Asl ha provveduto ad attivare un'azione di monitoraggio». Nel contempo è arrivata un'altra notizia. Un altro probabile caso sospetto. Questa volta si parla di un infermiere di 47 anni che presta sevizio in una clinica privata nel lodigiano, tornato a Roseto martedì sera, per partecipare al funerale del patrigno morto lunedì notte.
L'ALTRO CASO Stando ad alcune indiscrezioni, il 47enne si sarebbe sentito male mentre pranzava con i parenti in un ristorante subito dopo l'omelia avrebbe iniziato ad accusare sintomi come febbre alta e tosse. Allora si è deciso di allertare il 118. Dal momento che proviene da una delle zone rosse il personale sanitario, sempre con un'ambulanza adeguata, ieri alle 16.15 è andata a prelevarlo a casa. L'arrivo nel reparto di malattie infettiva al Mazzini alle 18,30. Adesso si attende l'esito del tampone che dovrebbe arrivare in mattinata. Per il momento la Asl ha consigliato alle persone che sono state a stretto contatto con lui la quarantena fiduciaria.
La notizia del primo paziente infetto ha letteralmente mandato nel caos l'intera cittadinanza. Il centralino del 118 è stato preso d'assolto. Gli operatori stremati. La gente terrorizzata dalla notizia ha chiamato per i motivi più svariati. Addirittura per denunciare il vicino di casa che tossiva forte.


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