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Data: 06/05/2020
Testata Giornalistica: ABRUZZOWEB
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Coronavirus, biglietti aerei a peso d'oro: su rientri Enac da' ragione a D'Alfonso

 
 
L’AQUILA - I fondi del Meccanismo europeo di Protezione civile per favorire il rimpatrio dei cittadini potrebbero essere “un valido supporto per consentire ai nostri connazionali di fare rientro in Italia”. 

Lo dice il direttore generale dell’Enac (Ente nazionale aviazione civile), Alessio Quaranta, nella lettera, inviata anche alla Protezione civile e al Ministero degli Esteri, con cui ha risposto all’istanza dell’ex governatore abruzzese, oggi senatore del Pd, Luciano D’Alfonso, che aveva lanciato l’allarme sulle difficoltà per rientrare dall’estero sotto epidemia. In particolare, D’Alfonso aveva sottolineato l’elevato prezzo dei biglietti aerei, in alcuni casi addirittura migliaia e migliaia di euro, che di fatto impedisce qualsiasi ipotesi di ritorno in Italia. 

“Al riguardo, come evidenziato nella lettera del senatore D’Alfonso - scrive Quaranta -, i fondi del Meccanismo Europeo di protezione civile, messi a disposizione dalla Commissione Ue proprio per favorire il rimpatrio di cittadini europei nei loro Paesi, potrebbe essere valido supporto per consentire ai nostri connazionali di fare ritorno in Italia. In proposito, tenuto conto della riduzione del traffico aereo dovuta alla pandemia da Covid-19 e della impossibilità per gli utenti di trovare sul mercato voli e opzioni tariffarie vantaggiose o competitive, si suggerisce di considerare la possibilità di attivarsi per rendere disponibili detti fondi anche per il trasporto aereo dei cittadini italiani dall’estero per l’Italia”. 

D’Alfonso si è rivolto anche al ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. 

Emblematico, stando all’Abruzzo dove ci sono più situazioni critiche, il caso di Marika Stefanelli e Pier Luigi Molinari, coppia di 31enni che vive a Montesilvano (Pescara) che è rimasta bloccata ad Arad, nel nord della Romania: una vacanza iniziata il 29 febbraio scorso quando l’emergenza sanitaria legata al Coronavirus non era ancora stata dichiarata come pandemia.

L’odissea dei giovani abruzzesi era iniziata il 12 marzo scorso, quando sarebbero dovuti rientrare in Italia e ancora oggi non è rientrata.

“La richiesta di prezzi così elevati per titoli di viaggio - aveva sottolineato D’Alfonso - in questo momento di difficoltà è veramente inaccettabile, poiché è la dimostrazione della prevalenza dell’interesse economico sui diritti dei nostri cittadini e non possiamo permetterci assolutamente che possa verificarsi una condizione così crudele. Ritengo che la situazione sia divenuta improcrastinabile e i nostri connazionali all’estero meritano di avere risposte concrete adeguate ai loro problemi e nessuno può essere lasciato a se stesso in questa fase è così difficile dell’emergenza”.


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