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Data: 27/03/2020
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO

Il virus segna altri 133 contagi si avvicina quota mille pazienti. Nuovo record giornaliero di positivi per il momento la curva non rallenta. Cambia la geografia, preoccupa Teramo Decessi a quota 63, lotta per le mascherine

L'AQUILA Del calo dei contagi, per ora, neanche l'ombra. Sebbene ci si mantenga ancora nel range migliore tra quelli previsti dai modelli (1.500 casi entro il mese e non 1.800), la giornata di ieri ha frantumato le più ottimistiche ipotesi delle ore precedenti: l'epidemia di coronavirus in Abruzzo continua a dilagare e, per ora, non lascia intravedere modifiche alla curva epidemiologica. Altri 133 casi, la cifra più alta mai registrata fino a questo momento. La fatidica quota mille, lo spettro di inizio emergenza, è ormai a un tiro di schioppo (946). Ma soprattutto per tornare a un aumento del genere (+18% sul giorno prima), bisogna andare indietro di 5 giorni, al 21 marzo. Insomma: proprio nel momento in cui ci si attendeva una discesa, arriva una nuova salita. Cambia, però, la geografia delle positività, per quanto possa essere valida rispetto a un sistema diagnostico che fino ad ora ha avuto una capacità di circa 5-600 tamponi al giorno. Mentre Pescara, territorio più colpito, mostra timidi segnali positivi, ieri è esplosa la questione-Teramo, con 67 contagiati accertati, sia nel capoluogo di provincia che nei territori limitrofi.

LE CURE Tutto sommato regge il sistema delle terapie intensive: si è passati dai 59 posti occupati mercoledì ai 64 di ieri (10 in provincia dell'Aquila, 12 in provincia di Chieti, 32 in provincia di Pescara e 10 in provincia di Teramo). Oltrepassato il 50% della capacità complessiva, non per nulla si stanno riconvertendo reparti (all'Aquila) e, come ha detto il governatore Marco Marsilio, reperendo nuove strutture (vedi interporto di Avezzano). In triste aumento anche la contabilità dei decessi, arrivata ormai a 63 casi: gli ultimi sono un 70enne e un 62enne di Penne; una 92enne di Roccascalegna; una 49enne e un 72enne di Pescara; un 66enne di Gessopalena; una 83enne, una 87enne e un 94enne di Chieti; una 86enne di Silvi; una 91enne di Città Sant'Angelo. Dei 133 casi positivi al Covid 19 registrati ieri, 4 fanno riferimento alla Asl Avezzano-Sulmona-L'Aquila, 29 alla Asl Lanciano-Vasto-Chieti, 33 alla Asl di Pescara e 67 alla Asl di Teramo. Del totale dei positivi 280 pazienti sono ricoverati in ospedale in terapia non intensiva (33 in provincia dell'Aquila, 48 in provincia di Chieti, 144 in provincia di Pescara e 55 in provincia di Teramo), 64 in terapia intensiva, mentre gli altri 516 sono in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva da parte delle Asl (16 in provincia dell'Aquila, 89 in provincia di Chieti, 232 in provincia di Pescara e 179 in provincia di Teramo).

I RIENTRI Ieri la Regione ha fornito uno spaccato dei rientri dal nord. Si tratta di coloro, 406 in totale, che si sono registrati nella sezione del portale creato appositamente. Lo ha comunicato l'assessore alla Salute, Nicoletta Verì, specificando che il conteggio non comprende coloro che hanno segnalato ai medici di base o all'Asl. In 78 hanno segnalato il loro rientro da Milano (diventano 95 se si considerano i principali Comuni dell'hinterland), 21 da Bologna, 16 da Modena, Fiumicino e Campobasso, 11 dalla Provincia di Bolzano, 10 da Venezia, 8 da Padova e Pesaro, 7 da Parma e Livigno, 6 da Bergamo, 5 da Torino, Firenze, Aosta e Livorno, 4 da Piacenza, Imola, Casarile, Sestriere e Varedo, 3 da Genova, Ferrara e Fino Mornasco. Le principali località di destinazione sono state Pescara (56), Montesilvano (21), Chieti (17), Teramo (17), Vasto (14), Loreto Aprutino (12), Ortona (11), San Salvo (11), Roseto degli Abruzzi (11), Lanciano (9), Spoltore (9), L'Aquila (8), Giulianova (8), Alba Adriatica (8), Collecorvino (7), Cepagatti (7), Tornareccio (7), Avezzano (6), Silvi (6), Francavilla al Mare (5), Scerni (5), Atessa (5), Tortoreto (5), Pianella (5), Sulmona (4), San Giovanni Teatino (4), Manoppello (4), Città Sant'Angelo (4).

I DISPOSITIVI Sul fronte del reperimento dei dispositivi di protezione, il senatore pd Luciano D'Alfonso ha inviato una lettera a Marcello Minenna, direttore generale Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, per chiedere conto del volo da Mosca che avrebbe dovuto portare a Milano Malpensa 700 mila mascherine Ffp3. Mascherine oggetto di regolare contratto stipulato tra la Thron Group Holding, in persona di Claudio Sclavo e la Protezione Civile regionale, tramite Silvio Liberatore. D'Alfonso ha chiesto a Minenna «nel rispetto delle procedure e della vigente normativa», se possa premurarsi di interloquire con la figura professionale russa affine alla sua «per verificare se sussistono motivi ostativi al decollo da Mosca».


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