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Data: 23/01/2021
Testata Giornalistica: IL CENTRO

L'indice virale si abbassa Ma restiamo in arancione Rt a 1,05: torniamo regione a basso rischio, per diventare gialli però bisogna stare sotto l'1 Ecco i divieti in vigore per tutto il mese di gennaio con i chiarimenti definitivi del ministero

La situazione epidemiologica e l'indice di trasmissione del contagio migliorano, ma l'Rt in Abruzzo rimane sopra la soglia di guardia dell'1 e la regione resta in fascia arancione. È quanto stabilito dal monitoraggio settimanale dell'Istituto superiore di Sanità che ha fatto il punto in base ai 21 indicatori che stabiliscono l'andamento della pandemia. Il report della Cabina di regia ha determinato le nuove fasce di ogni regione, ma l'Abruzzo non cambia comunque colore nonostante un Rt più basso.
INDICE RT. Il periodo preso inconsiderazione è la settimana che va dall'11 al 17 gennaio. Il valore medio è passato da 1,18 a 1,05. Un miglioramento che non ha permesso di passare alla zona gialla che scatta al di sotto dell'1. Il nuovo intervallo di confidenza va da 0,99 a 1,12. Dati incoraggianti che, uniti all'occupazione dei posti letto di medicina e di terapia intensiva al di sotto della soglia di allerta, fanno ben sperare. La classificazione complessiva di rischio e la valutazione di impatto restano entrambe nella soglia bassa e i focolai dei giorni scorsi si vanno allentando.
IL TREND. Il dato segna un'inversione di tendenza dopo una crescita costante durata un mese. Infatti l'Rt, che indica a quante persone in media un infetto può trasmettere il virus, secondo gli esperti è il primo dato a muoversi e la sua tendenza finisce di solito con il trascinare altri dati come i casi complessivi, i ricoveri e i decessi. Le cose vanno meglio, ma secondo la Cabina di regia non si può escludere un peggioramento. Ci sono stati dei focolai che si sono sviluppati anche in ambito ospedaliero, come nel caso di Pescara, che destano una certa preoccupazione. L'Abruzzo non ha ancora quindi una situazione da fascia gialla. Resta, inoltre, zona arancione perché le fasce di colore attribuite alle regioni hanno una validità di due settimane (quindi, fino al 31 gennaio) e l'Abruzzo non sarebbe passato subito al giallo neanche con un Rt più basso.
IL TRACCIAMENTO. Secondo la Cabina di regia il pericolo non è ancora scampato perché «la situazione resta in una fase delicata e un nuovo rapido aumento nel numero di casi nelle prossime settimane è possibile. Soprattutto se non venissero mantenute rigorosamente misure di mitigazione a livello regionale». In Abruzzo l'incidenza dei contagi è ancora lontana da quei livelli che permettono il completo ripristino del tracciamento e dell'identificazione di ogni singolo caso. A livello nazionale il servizio sanitario ha mostrato i primi segni di criticità nel tracciamento già da 50 casi ogni 100mila abitanti.
DIVIETI ZONA ARANCIONE. L'Abruzzo, dunque, rimarrà arancione per tutto il mese di gennaio e dovrà continuare a rispettare regole restrittive. Le limitazioni riguardano principalmente gli spostamenti e le attività di ristorazione. In zona arancione, è consentito spostarsi solo all'interno del proprio comune, tra le 5 e le 22. Gli spostamenti verso altri comuni sono consentiti esclusivamente per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. Per quanto riguarda le visite ad amici e parenti, è consentito una sola volta al giorno spostarsi verso un'altra abitazione dello stesso comune, sempre tra le 5 e le 22, a un massimo di due persone, oltre a quelle già conviventi nell'abitazione di destinazione. La persona o le due persone che si spostano potranno comunque portare con sé i figli minori di 14 anni e le persone disabili o non autosufficienti che convivono con loro. A chi vive in un comune che ha fino a 5mila abitanti è comunque consentito spostarsi entro i 30 chilometri dal confine del proprio comune (quindi eventualmente anche in un'altra regione o provincia autonoma), anche per le visite ad amici o parenti con il divieto, però, di spostarsi verso i capoluoghi di provincia.
BAR E RISTORANTI. In zona arancione è sempre vietato consumare cibi e bevande all'interno di ristoranti, bar, pasticcerie e gelaterie che, quindi, restano chiusi. Dalle 5 alle 22 è consentita la vendita con asporto di cibi e bevande. Dalle 5 alle 18 è consentito senza restrizioni, dalle 18 alle 22 la vendita con asporto è vietata ai bar. La consegna a domicilio è consentita senza limiti di orario. I ristoranti degli alberghi sono aperti per i clienti che vi alloggiano.
NEGOZI. I negozi sono aperti. Non sono previste limitazioni alle categorie di beni vendibili. Le attività commerciali al dettaglio si svolgono comunque a condizione che sia assicurato, oltre alla distanza interpersonale di almeno un metro, che gli ingressi avvengano in modo dilazionato. Nelle giornate festive e prefestive sono chiusi gli esercizi commerciali presenti all'interno dei centri commerciali e dei mercati, a eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, tabacchi ed edicole. Parrucchieri e centri estetici sono aperti in zona arancione.
SECONDE CASE. I dubbi su uno dei punti più discussi dell'ultimo decreto sono stati chiariti definitivamente dalle Faq pubblicate sul sito del governo. Dal 16 gennaio, le disposizioni in vigore consentono di fare rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione. Pertanto, è possibile raggiungere le seconde case, anche in un'altra regione o provincia autonoma (e anche da o verso le zone arancioni o rosse), per coloro che dimostrano di avere la casa di proprietà o un contratto di affitto firmato prima del 14 gennaio 2021. Sono, dunque, esclusi, tutti i titoli di godimento successivi a tale data comprese le locazioni brevi non soggette a registrazione. L'altra condizione è che nelle seconde case può andare solo un nucleo familiare: non possono esserci altri nuclei familiari, né parenti o amici.SPORT. L'attività motoria è consentita nel proprio comune dalle 5 alle 22. Le palestre e le piscine sono chiuse. Si può andare nei centri e circoli sportivi, pubblici o privati, del proprio comune o, in assenza di tali strutture, in comuni limitrofi, per svolgere esclusivamente all'aperto l'attività sportiva di base, con il divieto di usare gli spogliatoi.

23 gennaio 2021 il centro

 

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