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Data: 12/04/2020
Testata Giornalistica: IL CENTRO

La battaglia deve andare avanti. Zone rosse prorogate al 19 aprile I Comuni blindati nel Pescarese e Teramano sono 10 più Villa Caldari (Ortona). Escluso Picciano

PESCARA Prosegue senza sosta la battaglia contro il coronavirus in Abruzzo: è una corsa contro il tempo per frenare la diffusione del contagio. Va proprio in questa direzione la decisione del governatore Marco Marsilio di prorogare le zone rosse fino a domenica prossima. Restano blindati dieci comuni tra l'area vestina e la Val Fino, oltre alla frazione Villa Caldari di Ortona. Sale a 2.120 il numero dei pazienti affetti da Covid-19: 106 i nuovi casi emersi dalle ultime analisi. Otto i decessi più recenti, che portano il totale delle vittime a 206.
I DATI. I nuovi casi sono emersi dai test eseguiti nel laboratorio della Asl di Pescara, centro di riferimento regionale, anche attraverso l'Istituto Zooprofilattico di Teramo e il laboratorio dell'università di Chieti. I tamponi complessivamente analizzati nelle ultime ore sono 1.101: è risultato positivo il 9,6% dei campioni. Il dato è in linea con quello di venerdì (10%). All'origine dell'incremento dei nuovi casi c'è, quindi, il maggior numero di tamponi eseguiti. I decessi più recenti - alcuni dei quali avvenuti nei giorni scorsi - riguardano una 80enne di Atri, un 78enne di Giulianova, un 65enne di Teramo, un 85enne di Spoltore, una 96enne di Montesilvano, un 66enne di Chieti, una 88enne di Roccaspinalveti e un 70enne di Manoppello. Le persone guarite sono 190.
ZONA ROSSA. Tra le ulteriori misure finalizzate a contrastare la diffusione del contagio, vi è la proroga delle zone rosse. La scadenza delle maggiori restrizioni inizialmente era fissata a lunedì. Il governatore Marsilio, però, ieri sera ha firmato una nuova ordinanza che estende le misure restrittive fino a domenica 19. Le restrizioni riguardano Penne, Montebello di Bertona, Civitella Casanova e Farindola, nell'area vestina, Castilenti, Castiglione Messer Raimondo, Bisenti, Arsita, Montefino ed Elice, nella Val Fino, oltre alla frazione Villa Caldari di Ortona. Esce dalla zona rossa Picciano, dove le maggiori restrizioni saranno valide fino al giorno di Pasquetta. Si è deciso di escludere il paese sulla base della relazione della Asl di Pescara. «Si ritiene prudente il mantenimento delle ulteriori restrizioni nei centri già individuati, tranne Picciano, fino al 19 aprile», si legge nel documento.
TAMPONI. Un'altra delle armi disponibili contro la diffusione del virus è la diagnostica: prima si scoprono i casi positivi, più in fretta si può intervenire. Si sta quindi lavorando per implementare costantemente e rapidamente l'attività dei laboratori che si occupano dei test sul coronavirus. Da meno di 300 tamponi analizzati ogni giorno nella settimana del 20 marzo, si è passati ai 600-700 in quella del 28 marzo e agli oltre mille analizzati quotidianamente negli ultimi tre giorni. Per l'esecuzione dei test si procede con delle priorità ben precise, in base alle linee guida nazionali. Da una parte ci sono i tamponi eseguiti sui casi a rischio che, considerati urgenti, vengono analizzati immediatamente, anche grazie alla strumentazione in grado di fornire una risposta in 90 minuti. Dal lato opposto ci sono i soggetti asintomatici e non considerati a rischio, sottoposti a test in via esclusivamente precauzionale. In questo caso oggi si stanno analizzando i tamponi eseguiti otto, dieci giorni fa. A breve dovrebbe arrivare al laboratorio di Pescara un nuovo dispositivo in grado di analizzare fino a 2.400 tamponi in 24 ore.
NUOVO OSPEDALE. Martedì, inoltre, saranno affidati i lavori per la realizzazione del primo ospedale Covid-19 abruzzese, che nascerà all'ex Ivap di Pescara. L'obiettivo della Regione e della Asl è di operare in tempi record: il cantiere verrà aperto entro 24 ore e sarà attivo sette giorni su sette, h24. Nel giro di due settimane dovrebbero essere disponibili i primi posti letto. Si tratta di un passaggio fondamentale per l'Abruzzo, perché consentirà di avere una struttura dedicata e di mettere fine ai rischi corsi dagli ospedali, come avvenuto, ad esempio, a Teramo e a Ortona, dove si è scoperto solo in un secondo momento che pazienti entrati per altre patologie erano affetti da Covid-19. Arrivano in Abruzzo, infine, cinque infermieri della task force nazionale: due sono stati assegnati a Pescara, uno a Chieti, uno a L'Aquila e uno Teramo.

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