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Data: 01/03/2020
Testata Giornalistica: IL CENTRO
    IL CENTRO

La Lega rompe il "patto per le nomine" Niente accordi con Forza Italia e Fratelli d'Italia per la designazione di Gatti alla Corte dei Conti e la surroga di D'Annuntiis

L'AQUILA Mai vendersi prima la pelle dell'orso, così dice il proverbio che la Lega Abruzzo ha deciso di mettere in pratica alla vigilia del Consiglio regionale delle nomine fissato per martedì. A sorpresa, ma neanche tanto, il partito di Salvini fa sapere che non parteciperà ad alcun accordo con Fratelli d'Italia e Forza Italia. Nessuno scambio per dare il via libera alla designazione di Paolo Gatti, voluta da Marco Marsilio, alla Corte dei Conti abruzzese, e alla contestuale surroga del sottosegretario Umberto D'Annuntiis che farebbe felice Forza Italia perché permetterebbe a Gabriele Astolfi, ex sindaco di Atri e primo dei non eletti, di entrare in Consiglio regionale.Ma il patto delle poltrone, come l'ha ribattezzato l'opposizione di centrosinistra e M5S, è abortito quattro giorni prima del parto. Tutto sta a capire in che modo la Lega rovinerà la festa degli alleati. Certamente non voterà insieme alle opposizioni, in particolare quella del Partito Democratico che ieri, attraverso il suo capogruppo, Silvio Paolucci, ha confermato di aver già depositato 700 emendamenti per bloccare l'operazione D'Annuntiis-Astolfi.Un'operazione che permetterebbe al primo di avere lo status di assessore, compreso il trattamento economico, grazie alla proposta di legge da votare in aula che modifica lo statuto regionale. Una proposta che però nasconde un punto debole: un tallone d'Achille, perché porta da sei a sette il numero degli assessori. E questo non è possibile.Come farà la Lega a dare lo stop agli alleati? Mai e poi mai correrà il rischio di esser tacciata di inciucio con gli avversari dem. I leghisti già s'immaginano quali sarebbero i titoli sui giornali. E allora il partito di Salvini, che dal patto delle nomine otterrebbe solo briciole, sta studiando un altro mezzo per mettere il bastone nelle ruote di Forza Italia e Fratelli d'Italia. Toccherà al capogruppo leghista, Pietro Quaresimale, gestire la delicata questione che rischia di spacchettare la coalizione di centrodestra che governa la Regione Abruzzo.E per l'ex sindaco di Campli è un'occasione d'oro di riscatto dopo che, appena qualche settimana fa, è diventato protagonista di un clamoroso caso d'addio alla Lega. Salvo poi un altrettanto clamoroso dietrofront, avvenuto nel giro di sole 48 ore, con tanto di scuse al capo politico abruzzese del partito, il deputato Luigi D'Eramo. Ma questa volta Quaresimale sarà in grado certamente di sfoderare le sue migliori qualità politiche. Quelle del leghista determinato e duro per mettere a segno la rottura con i partiti dei due presidenti Marsilio e Lorenzo Sospiri.


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