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Data: 17/12/2022
Testata Giornalistica: IL CENTRO
    IL CENTRO

Lavori bloccati sulla strada parco: pronti 3 ricorsi per farli ripartire. Ministero, Regione e Tua impugnano al Consiglio di Stato la sentenza che ha fermato il cantiere E il fronte del No: «Ma il piano è fallito, la politica si rassegni»

L'azienda di trasporto: «L'appalto deve andare avanti, altrimenti si rischia un danno economico»


PESCARA Lo scontro tra favorevoli e contrari alla filovia sulla strada parco ora si fa ancora più duro. Ministero, Regione e Tua si preparano a presentare tre ricorsi al Consiglio di Stato per far annullare la recente sentenza del Tar che, su richiesta dei comitati dei residenti, ha bloccato i lavori sull'ex tracciato ferroviario. «Noi presenteremo, in qualità di stazione appaltante, opposizione alla sentenza nei primi giorni di gennaio», ha detto ieri il direttore generale dell'azienda Tua Maxmilian Di Pasquale, «i ricorsi saranno tre, ma se ne potrebbe aggiungere anche un quarto dell'impresa aggiudicataria dei lavori». «L'appalto deve andare avanti», ha aggiunto il direttore generale, «perché se dovesse rimanere fermo si rischierebbe un pesante danno economico».
L'obiettivo è quello di sbloccare al più presto i lavori per adeguare la strada parco ai nuovi filobus. Lavori che stavano quasi per terminare. La sentenza del Tar, pubblicata il 9 dicembre, è stata un fulmine a ciel sereno per Regione, Comune e Tua. In pratica, i giudici del Tar hanno sostenuto che il nuovo mezzo, sostituito a quello precedentemente previsto, avrebbe dovuto essere sottoposto nuovamente a valutazione ambientale. «Il mezzo», si legge nella sentenza del Tar, «ha avuto un rilievo centrale, sia nella esigenza di effettuare le rilevanti modifiche infrastrutturali con la terza variante, sia nelle precedenti analisi del comitato Via (Valutazione di impatto ambientale, ndr) e, dunque, la sua sostituzione impone una rivalutazione complessiva dell'opera sotto il profilo ambientale che, come osservato, deve precedere il nulla osta di sicurezza, pena la dedotta illegittimità di quest'ultimo».E ancora: «È appena il caso di osservare, in proposito, che la valutazione di screening deve essere eseguita dall'autorità preposta per legge, cioè il comitato Via e pertanto non si possono esaminare nel presente giudizio in modo eccessivamente approfondito valutazioni sul merito di quello che potrebbe essere il suo esito». Il riferimento del tribunale è alla memoria presentata dal Comune in cui si sosteneva che «i nuovi mezzi previsti nel progetto di variante risultano meno impattanti sotto il profilo ambientale, trattandosi di mezzi totalmente elettrici a differenza dei precedenti a tecnologia ibrida diesel-elettrico». I giudici, al riguardo, hanno fatto notare che ci sono state modifiche al progetto originario che «appaiono sostanziali proprio perché risulta modificato l'oggetto (ossia i filobus). Oggetto che è stato al centro della valutazione nei parametri di impatto sull'ambiente». Adesso i legali del ministero delle Infrastrutture, della Regione e dell'azienda Tua cercheranno di dimostrare il contrario, cioè che una nuova Valutazione di impatto ambientale non sia necessaria proprio per il passaggio dai mezzi pubblici ibridi e, quindi, in parte inquinanti, a quelli totalmente elettrificati, cioè a zero emissioni inquinanti.
 

E il fronte del No: «Ma il piano è fallito, la politica si rassegni»

PESCARA«Non si arrendono Tua, Regione e Comune di Pescara. Il ricorso al Consiglio di Stato è certamente un diritto degli enti, ma non a carico dei cittadini. Il progetto della filovia ha clamorosamente fallito ed è ora che la politica ne prenda atto». È il commento del capogruppo della lista Sclocco sindaco Mirko Frattarelli appena avuta la notizia che ministero, Regione e Tua stanno preparando tre ricorsi al Consiglio di Stato per far annullare la recente sentenza del Tar che ha bloccato i lavori sulla strada parco. Frattarelli è uno dei consiglieri da sempre contrari al progetto della filovia e si è trovato spesso, insieme ai comitati dei residenti, a dare battaglia per cercare di fermarlo.«Ostinarsi a spendere soldi pubblici per appellarsi di nuovo al Consiglio di Stato», afferma, «è una forzatura di una classe dirigente che non accetta la sconfitta e il fallimento di un'opera che ha fatto e continua a fare acqua da tutte le parti».«Le oltre 50 pagine della sentenza del Tribunale amministrativo regionale», aggiunge il capogruppo, «parlano chiaro e i pericoli e gli interrogativi sono enormi e non sanabili. I pescaresi hanno già voltato pagina e chiedono che la strada parco rimanga così com'è».Di parere opposto era stato qualche giorno fa il presidente del consiglio regionale Lorenzo Sospiri. «Il pronunciamento del Tar sulla filovia rappresenta un po' la vittoria di Pirro», aveva detto, «per le forze politiche di opposizione e per un comitato di cittadini ormai risicato a poche famiglie residenti. È una vittoria di Pirro perché ovviamente presenteremo ricorso al Consiglio di Stato che, puntualmente, sino a oggi, ha sempre ribaltato le sentenze del Tar».

 

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