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Data: 24/10/2021
Testata Giornalistica: IL CENTRO
    IL CENTRO

Pezzopane (Pd): il governo Draghi può fermare i rincari autostradali. Presentati due emendamenti, con uno si chiede di bloccare gli aumenti fino all'approvazione del Pef

«Tre miliardi di fondi pubblici già disponibili, si sta perdendo l'occasione storica per fare i lavori»


L'AQUILA Due emendamenti al Decreto infrastrutture per fermare i rincari dei pedaggi autostradali su A24 e A25, che potrebbero scattare, con aumenti del 34,5%, a partire dal 1° gennaio 2022. A presentarli è stata la deputata del Pd, Stefania Pezzopane.
GLI AUMENTI Ad annunciare il rialzo delle tariffe era stato Mauro Fabris, vice presidente di Strada dei Parchi, la società concessionaria. Tutto dipende dalla mancata approvazione, da parte del ministero dei Trasporti, del Piano economico-finanziario (Pef), e dal congelamento dei pedaggi, che va avanti, a furia di decreti interministeriali, dal 2017. Per sbloccare l'impasse, il Consiglio di Stato ha ordinato il commissariamento, riconoscendo l'inerzia del ministero, che avrebbe dovuto approvare il documento entro il 30 ottobre 2019. Come commissario, è stato nominato prima Mario Barillà e poi l'avvocato generale dello Stato, Sergio Ferentino, che si è coordinato con altre due strutture commissariali: quella prevista dal Decreto rilancio per la messa in sicurezza delle autostrade, guidata dall'ex ad di Rfi, Maurizio Gentile, e quella per la messa in sicurezza del sistema idrico del Gran Sasso, affidata a Corrado Gisonni. «Eppure i soldi ci sono e anche gli interventi da fare sono stati definiti dai commissari, che hanno consegnato il loro lavoro al governo» aveva ammonito Fabris in commissione. Sono stati già stanziati, e sono disponibili, 3 miliardi di euro di fondi pubblici, a cui vanno aggiunti i 2 miliardi che verserebbe Strada dei Parchi come concessionaria.
GLI EMENDAMENTI Gli emendamenti depositati da Pezzopane sono due: con uno si prevede un blocco generale degli aumenti fino all'approvazione del Pef, mentre con il secondo, più specifico, un blocco delle tariffe dal 1° novembre al 31 dicembre 2021. «L'ultimo intervento normativo, che ha congelato le tariffe per due anni», spiega la deputata, «risale all'ottobre 2019. Per questo mi sono preoccupata di coprire i mesi di novembre e dicembre. Sebbene il concessionario abbia minacciato l'aumento delle tariffe da gennaio 2022, non vorrei intervenissero delle sorprese in queste settimane. Mi auguro che il governo voglia affrontare la questione. Se decidesse di respingere le proposte emendative, dovrebbe farsi carico del problema in legge di bilancio. Ma va scritta la parola fine su questa vicenda. Purtroppo per l'assenza del nuovo Pef si sta perdendo l'occasione storica di un corposo investimento di oltre 3 miliardi di fondi pubblici già disponibili e più o meno altrettanti di fondi privati necessari per le opere di messa in sicurezza ed ammodernamento di A24 e A 25».

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