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Data: 22/06/2022
Testata Giornalistica: IL CENTRO
    IL CENTRO

Raddoppio della linea ferroviaria Anche il consiglio dice no al piano L'assemblea civica boccia il documento presentato da Rfi che prevede l'abbattimento di alcune case

Via libera invece alla proposta alternativa del sindaco De Luca: «Così si eviterebbero tutti i problemi»


MANOPPELLO Raddoppio del tracciato ferroviario Pescara-Roma: arriva una nuova bocciatura. Dopo le proteste dei comitati cittadini di Manoppello, Chieti, Alanno, Scafa, San Giovanni Teatino e Brecciarola contro il progetto di fattibilità tecnica ed economica (lotto 1 e 2) di Rfi, anche il consiglio comunale di Manoppello, riunito in seduta straordinaria lunedì sera, ha espresso un ulteriore secco no all'idea progettuale delle Ferrovie che prevede l'abbattimento di case e attività commerciali per creare la direttrice accorcia-tempi.In 64 pagine di delibera, il sindaco Giorgio De Luca e gli amministratori hanno ripercorso il lungo e travagliato iter del progetto e hanno ribadito il parere negativo che sarà trasmesso alla conferenza dei servizi e ai ministeri di Infrastrutture e Transizione ecologica, nonché alla Regione e al presidente Marco Marsilio che la ritiene, invece, «un'opera strategica». Lo ha ribadito la settimana scorsa ai cittadini dei vari paesi che ha attraversato in treno e in auto. Il consiglio comunale straordinario, presieduto da Roberto Cavallo, ha confermato la linea della variante Interporto dove si potrebbe realizzare l'opera senza impattare sui centri urbani e ha rilanciato alla Regione, avvalendosi dell'articolo 117 della Costituzione, l'appello di «un rinnovato e maggiore impegno, a sostegno delle attività dei Comuni di Manoppello e della cosiddetta variante dei cittadini». Alla seduta erano presenti il presidente del comitato cittadino Comferr Antonio Bianchi, i sindaci dei Comuni di Chieti Diego Ferrara, di Scafa Giordano Di Fiore che ha promesso, «dopo l'insediamento di venerdì prossimo, di essere al fianco dei manifestanti»; l'assessore di Rosciano Barbara Blasioli e il sindaco di San Giovanni Teatino Giorgio Di Clemente, impegnato in un'analoga battaglia contro il lotto zero. Hanno detto la loro anche Barbara Toppi, capogruppo di minoranza dell'Alternativa; Maurizio Minichilli, legale del Comune e Giulia De Lellis, assessore comunale. Il sindaco De Luca ha elencato le «profonde ferite che il progetto lascerebbe sul nostro territorio».Oltre agli abbattimenti infrastrutturali, si «complicherebbero i collegamenti con gravi problemi per il trasporto pubblico locale dirottato su strade troppo strette per il passaggio di autobus e mezzi; dall'altro, fuori dal centro cittadino il tracciato proposto da Rfi prevede l'abbandono in affiancamento alla linea storica e la realizzazione di un imponente viadotto articolato in 3 elementi che sormonta prima la statale, poi l'autostrada e infine il fiume Pescara, opera a forte impatto ambientale che interferirebbe con Alanno gas, area totalmente insicura». Così come critica si prospetta la situazione «tra Popoli, Pratola Peligna e Sulmona con il traforo del monte Morrone che, oltre ad una devastazione ambientale, rischia di generare oggettivi problemi di approvvigionamento delle acque», conclude De Luca.

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