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Data: 14/04/2020
Testata Giornalistica: ABRUZZOWEB
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Regione: 'Pasqua' per direttori e dirigenti, aumentato stipendio? E' giallo su delibera

L'AQUILA – La maggioranza di centrodestra che governa la Regione aumenta sensibilmente gli stipendi di direttori di Dipartimento e, a cascata, dei dirigenti regionali, ma è giallo sull’approvazione della delibera da parte della Giunta regionale nelle riunioni dell’8 e del 10 aprile, quelle immediatamente precedenti alla Pasqua, sulle quali l’Ente non ha fornito notizie ufficiali.

Sul “premio” a questi fortunati dipendenti, una sessantina sui circa 1500, quando buona parte degli abruzzesi, travolti dalla crisi sanitaria ed economica provocata dal coronavirus, era già in tempo di quaresima, gira un documento che tra le altre cose sarebbe stato inviato alle parti sociali sul quale non c’è nessun riscontro sui portali informativi dell’attività della Giunta regionale.

E, come purtroppo accaduto in passato, neppure nei resoconti stampa che seguono le sedute dell’esecutivo. Complici delle festività pasquali non è stato possibile fare altre verifiche. Oggi, comunque, se ne dovrebbe sapere di più nella nuova riunione di Giunta.

La verità però è che all’attenzione dell’esecutivo guidato dal governatore, Marco Marsilio, di Fratelli d’Italia, è arrivato un provvedimento che in piena pandemia, dispone per i direttori, 8 capi dipartimento più il direttore generale, un significativo aumento della retribuzione di posizione annuale, una delle tre voci dello stipendio, che si aggiunge alla retribuzione tabellare, e poi a quella di risultato, o premio di produzione.

Oltre all’aumento per i capi Dipartimento e dg, sarebbero state approvate le cosiddette pesature dei 53 dirigenti, fatto propedeutico alla indizione dei bandi di concorso per l’assunzione di 30 dirigenti al fine di coprire le caselle vuote e dare nuovo vigore e capacità operativa ai vari settori, come annunciato con la riforma della macchina amministrativa approvata su proposta dell’assessore al ramo Guido Liris, di Fratelli d’Italia, la scorsa estate dalla maggioranza di centrodestra in una delle prime importanti decisioni dopo la vittoria alle elezioni del 10 febbraio del 2019.

La nuova retribuzione è stata concordata in sede di conferenza dei direttori ed è stata trasmessa all’assessore Liris, al centro di feroci polemiche, dopo essere tornato, sia pure per un giorno, a fare il medico questa emergenza con contratto part-time all'ospedale San Salvatore dell'Aquila, dove è dirigente medico in aspettativa.

La molla che ha fatto scattare un aumento impopolare e destinato a causare polemiche anche roventi, sarebbe stata proprio la riforma del personale che ha introdotto il taglio di direttori e dirigenti: alla luce del mantimento delle risorse complessive sono state liberate risorse che sono redistribuite.

Nonostante fosse stato assicurato che ci sarebbero stati risparmi con la entrata in vigore della riforma. Il quadro di aumenti e nuove regole sul trattamento economico è delineato nella delibera numero 159 del 24 marzo scorso, un provvedimento di indirizzo che rinvia alla giunta le decisioni ufficiali: in questo caso, a quelle che si sono svolte l’8 e il 10 aprile.

Il documento si trova cliccando sul sito della Regione Abruzzo nella sezione “deliberazioni della Giunta regionale”.

Entrando nel merito, per gli 8 direttori dal massimo di 54 mila euro di compenso di posizione assegnati nel 2019, si potrà arrivare, con un massimo dei voti, a 70 mila euro.

Il direttore generale, Barbara Morgante, si vedrà riconosciuta 84 mila euro secchi.

Per i 53 dirigenti è stata disposta la cosiddetta pesatura legata all’impegno, al servizio e alla responsabilità, che tra le altre cose è previsto dalla legge per indire poi i concorsi: nel 2019 per tutti la soglia era di 41mila euro, ora la indennità di posizione è stata graduata con soglie di 38mila, 41mila e 500 e 45mila euro.

Con i dirigenti dei servizi autonomi, che sono l’Avvocatura, l’Audit e l’Anticorruzione che prenderanno 50 mila euro, senza nessuna graduazione.

Destinati ad aumentare, per direttori e dirigenti, saranno anche i premi di produzione, che sono calcolati in percentuale rispetto alla retribuzione di risultato. Grazie alla riforma è stata ridotto, in ciascuno degli otto dipartimenti, il numero dei Servizi, da 94 a 84, e degli uffici, da 330 a 301, ridefinendone anche i compiti. Va detto però che 94 era un numero meramente teorico, quello fissato nell'organigramma. Di fatto, i dirigenti in carne ossa sono 53, e le tante, troppe postazioni vacanti, sono coperte ad interim dal direttore e da altri dirigenti. Da qui l'importanza del bando che era atteso entro marzo, poi stoppato a causa dell’emergenza coronavirus, per una trentina di posti, che consentirà di avere finalmente tutte i servizi coperti, e i ranghi al completo. Si sarebbe immaginato, visti i guai economici della Regione, ben precedenti al ciclone coronavirus, che lo snellimento avrebbe determinato, oltre che più efficienza, anche risparmi economici.

È accaduto invece, relativamente all'indennità di posizione, e lo stesso avverrà per l’indennità di risultato, che il monte premi, sempre lo stesso, sarà semplicemente redistribuito tra meno beneficiari, e dunque sarà più alto per ciascuno. Veniamo alle cifre nel dettaglio.

Per quanto riguarda i direttori si stabilisce nella delibera una rimodulazione in due fasce, che prima non c’era. I direttori, si legge nella delibera, saranno infatti valutati dal componente la giunta preposto alle risorse umane, che è Liris, avvalendosi del supporto del direttore generale, che è Morgante, che poi propongono all’Esecutivo gli atti di graduazione dei direttori secondo i punteggi previsti nel nuovo schema.

E così fino a 70 punti si guadagnerà 65.000 euro l’anno.

Da 71 a 100 punti, 70.000 euro.

Una retribuzione di risultato ben più corposa rispetto a quella assegnata per il 2019: per sincerarsene basta andare a riprendere le tabelle pubblicate sulla sezione Amministrazione trasparente del sito della Regione. Fabrizio Bernardini ha percepito 54.334 euro, Emidio Primavera 54.321, Elena Sico 47.238, Claudio Di Giampietro 45.879, Giuseppe Bucciarelli 43.544, Germano De Sanctis 45.765, Antonio Di Paolo 22.982, Pierpaolo Pescara 22.470.

Le cifre più basse si riferiscono però a direttori entrati nel ruolo solo nel corso dell’anno, con le nuove nomine del centrodestra di Marsilio.

Compare in tabella anche Roberto Fagnano, che ha ricoperto per pochissimo tempo il ruolo di direttore del Dipartimento Salute, poi tragicamente scomparso il 29 ottobre. Il direttore generale Morgante ha preso nel 2019 “solo” 24.621 euro di retribuzione di posizione, ma perché è entrata in servizio a inizio settembre. Con le nuove regole arriverà a 84 mila euro, il 20 per cento in più rispetto al massimo della retribuzione di posizione dei direttori.

Anche qui un aumento consistente rispetto ai suoi predecessori. Per i direttori, alla retribuzione di risultato si aggiunge poi quella tabellare, o di base, che è per tutti di 43.830 euro.

E infine i premi di risultato: quelli relativi al 2017, gli unici menzionati per tutti nella tabella sul sito della Regione, vanno da un massimo di 15.272 euro per Bernardini, ad un minimo di 10.764 per Di Giampietro.

Tutto lascia dunque supporre che le indennità di posizione cresceranno in entità, visto che normalmente i direttori prendono sempre ottime pagelle. E lo stesso, si suppone avverrà per la retribuzione di risultato, destinata a crescere anch’essa, perché calcolata in una proporzione del 15 per cento della retribuzione di posizione. Tempi di vacche grasse anche per i 53 dirigenti.

“Tramite confronto in sede di Conferenza dei Direttori – si legge della delibera -, il direttore di ciascun Dipartimento esprime il parere in ordine ai punteggi da associare a ciascuna funzione dirigenziale inerente al Dipartimento, prevista dall’organizzazione ed al conseguente valore della retribuzione di posizione del responsabile, al componente la Giunta competente in materia di risorse umane”.

Ed ecco la nuova tabella: fino a 60 punti si avrà in busta paga 38.000 euro all’anno, da 61 a 85 punti, 41.500 euro da 86 a 100 punti 45.000 euro. Anche qui è facile prevedere che si assisterà ad un consistente aumento di stipendio.

Andando a vedere la tabella completa dei compenti dei dirigenti aggiornata al 2019, si può constatare infatti che la retribuzione di risultato si attesta 41.262 euro, che si sono meritati quasi tutti i dirigenti, che ora mantenendo la loro eccellente performance potranno incrementare di quasi 5.000 euro lo stipendio annuale.

Dipenderà però anche dalla severità o meno delle pagelle che saranno stilate dai direttori.

Per i dirigenti la retribuzione di risultato si aggiunge a quella tabellare, che è di 43.830 euro, e anche qui al premio di produzione, che nel 2018 è andato da un massimo di 18.406 ad un minimo di 5 mila euro, con buona parte dei dirigenti che hanno ottenuto una cifra tra gli 11.000 e 12.000 euro.

Per i dirigenti dei servizi autonomi, che sono l’Avvocatura, l’Audit e l’Anticorruzione, non sono previste graduazioni e valutazioni: prenderanno 50 mila euro.


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