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Data: 06/01/2021
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO
    IL MESSAGGERO

Ritorno in classe, un’illusione di normalità. Comunicare la pandemia. Liofredi: «La politica abbia coraggio»

Che sia zona rossa, arancione o gialla, il ritorno a scuola in Abruzzo deve essere scongiurato perché, e le cronache lo testimoniano, «l'attività didattica in presenza e i trasporti degli studenti sono una fonte acclarata di contagi». A parlare Massimo Liofredi, già direttore di Raidue e RaiAbruzzo, che da esperto di comunicazione si scaglia contro i proclami dissennati e la propaganda addomesticata sciorinata da forze politiche che «hanno a cuore più i propri destini che non quelli della popolazione. Il presidente della Regione, Marco Marsilio, deve farsi coraggio e come il governatore del Veneto, Luca Zaia, dovrebbe ritardare il rientro degli alunni a quando la situazione sarà migliorata». Per Liofredi la scuola è solo il casus belli tra maggioranza e opposizione, un pretesto, un'occasione per spingere un poco più in là l'asticella del confronto politico, campo nel quale all'istruzione si affida il ruolo di elemento normalizzatore del Paese. «Per chi detiene le leve del potere riaprire le scuole spiega Liofredi - significa comunicare che la situazione è sotto controllo. E invece la realtà è ben diversa, si fanno meno tamponi, le vaccinazioni proseguono a rilento, con giustificazioni inesistenti paragonate alla gravità del male. Si continua a generare caos nella comunicazione, come nella gestione di questa fase complicata della pandemia. I mini lockdown hanno dimostrato la loro totale inutilità. Si dovrebbe prendere esempio dalla Germania e dall'Inghilterra che ai provvedimenti temporanei preferiscono decisioni ferme e inoppugnabili».
Nel mare magnum della confusione, tra la moltitudine di decreti, il braccio di ferro tra Stato e regioni, il disorientamento della popolazione, per Liofredi resta un punto fermo: «Maggioranza e opposizione, a Roma come altrove, devono mettersi d'accordo e pensare che il rientro a scuola, l'11 gennaio per le superiori o il 7 per elementari e medie, non è che l'ennesima manifestazione di una comunicazione parziale e falsa. Si preferiscono mezze verità, nascondendo i pericoli reali che oggi provengono dal ceppo inglese del Coronavirus. Si fanno pochi tamponi, illudendosi che comunicare cifre meno drammatiche significa disegnare uno scenario diverso da quello reale». Per Liofredi il ritorno sui banchi di scuola non è che «un'abile operazione di marketing per cercare di dire alle famiglie che la situazione è sotto controllo e le nostre vite torneranno ad essere quelle di prima». Ma la normalità, è ancora lontana e i prossimi mesi ne daranno conto.


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