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Data: 03/11/2019
Testata Giornalistica: IL CENTRO
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Romano: «Ama usata per regolare i conti» Il capogruppo del Passo Possibile accusa Lega e Fd'I: l'azienda ha bisogno di un piano industriale

L'AQUILA «Un regolamento di conti interno». Il capogruppo del Passo Possibile Paolo Romano legge in chiave politica la vicenda dell'Ama, l'azienda della mobilità urbana, sottolineando che per il suo rilancio «quello che serve è un piano industriale vero, che possa rilanciare l'immagine del trasporto pubblico in città, migliorando nello stesso tempo la qualità del servizio, magari realizzando finalmente un punto di scambio nella zona Ovest, progetto rimasto al palo». Romano ritiene «singolare che il governatore di Fratelli d'Italia, Marco Marsilio, non abbia ancora risposto alla nota con cui il sindaco Pierluigi Biondi e l'assessore Carla Mannetti, entrambi di Fratelli d'Italia, chiedono alla Regione un ulteriore contributo per il nuovo contratto di servizio dell'Ama. Il silenzio del governatore o è una sfiducia nei confronti del sindaco o entrambi sanno che la missiva è stata approntata più per mandare un messaggio politico interno ai partiti di maggioranza che per tracciare un nuovo orizzonte sulla vicenda. Biondi con questa nota ha semplicemente dichiarato da che parte sta nel braccio di ferro tra l'assessore Mannetti e l'amministratore unico Ama, Gianmarco Berardi, in quota Lega, mandando un messaggio anche ai consiglieri comunali di Fratelli d'Italia, che presto si troveranno a dover votare in aula la delibera di ricapitalizzazione e il piano di ristrutturazione aziendale della società partecipata. Che la nota alla Regione sia solo il pretesto per un regolamento di conti interno», rimarca Romano, «si evince dallo stesso contenuto nel quale si denunciano 40 anni di lassismo regionale su un più adeguato contributo al trasporto pubblico locale, sapendo che Carla Mannetti ha ricoperto per tutto il governo Chiodi e gran parte di quello D'Alfonso il ruolo di direttore del dipartimento Trasporti della Regione».Secondo il consigliere comunale d'opposizione, «la verità è che il trasferimento complessivo già concesso ad Ama è di quasi 4 milioni, i quali avrebbero dovuto evitare i tagli draconiani che invece puntualmente si sono verificati: basti considerare il taglio delle corse pari a 100mila chilometri di tratta cittadina, il cosiddetto territorio a domanda debole, cioè le frazioni più esterne al centro città, e la situazione dei dipendenti Ama, a cui era stato promesso ben altro. Il tutto condito da procedure amministrative forzate, quando per tempo si poteva fare un discorso di trasparenza societaria, di salvataggio dell'azienda e di rilancio. Trasferiamo contributi alla società dei trasporti», conclude Romano, «ma non accresciamo l'appeal di Ama e continuiamo a comprare autovetture. Un circolo vizioso confermato dall'amministratore unico Berardi, che relega a percentuali risibili gli introiti da biglietteria»

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