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Data: 11/09/2022
Testata Giornalistica: IL CENTRO
    IL CENTRO

Scuolabus, il sindaco tira dritto: «Io razzista? Un insulto alla città» Altitonante difende la scelta della gratuità del servizio limitata a italiani e cittadini comunitari Cittadini divisi: c'è chi è d'accordo Tra i contrari spunta anche l'idea del «bo

Parte la denuncia per lo striscione offensivo davanti al Comune, critiche da Cgil e Casa del Popolo


MONTORIO AL VOMANO Il sindaco Fabio Altitonante tira dritto anche se messo alle strette da striscioni, insulti, minacce e contestazioni politiche sul bonus per il trasporto gratuito agli studenti con almeno un genitore italiano o comunitario. La questione continua ad alimentare un acceso dibattito. Si definisce «fortemente preoccupato per quello che sta accadendo a Montorio» il primo cittadino dopo che ieri mattina è stato apposto fuori dal municipio uno striscione dove viene accusato di discriminazione e razzismo. La scelta del Comune di fornire gratuitamente il trasporto agli studenti di famiglie residenti a Montorio, in regola con il pagamento dei tributi e con almeno un genitore con cittadinanza italiana o di uno Stato dell'Unione europea ha scatenato una serie di reazioni che però non fanno cambiare idea al sindaco che rigetta le offese e torna a spiegare la decisione. Altitonante contrattacca «Si tratta di strumentalizzazioni politiche andate troppo oltre», dice, «insulti e minacce intollerabili per la comunità montoriese, sono in contatto con le forze dell'ordine per lo striscione e sporgeremo denuncia: il municipio è la casa di tutti i montoriesi, è sempre aperto per il dibattito e il confronto, mai per la violenza». Altitonante torna sule accuse lanciate dai consiglieri comunali del Pd Eleonora Magno e Andrea Guizzetti, dal segretario regionale dem Michele Fina e il segretario nazionale di Rifondazione comunista Maurizio Acerbo. «Da subito la nostra amministrazione ha voluto aiutare le famiglie iniziando lo scorso anno con la mensa gratis con gli stessi requisiti dello scuolabus», precusa, «com'è che il Pd se ne accorge solo ora? Dispiace che il Pd montoriese, pensando di raccattare qualche voto, voglia far apparire Montorio quella che non è, cercando di creare divisioni nella nostra comunità. In noi ci sono i valori dell'accoglienza e della solidarietà e l'abbiamo dimostrato con gli afghani e poi con gli ucraini».nessuna discriminazioneSui bonus dice ancora: «Le nostre iniziative hanno riscosso grande successo tra i montoriesi e la nostra amministrazione non ne ha mai fatto una questione di nazionalità. Per quanto riguarda la cittadinanza europea è quella richiesta per accedere a moltissimi bonus nazionali e locali, ad esempio per la carta famiglia, da cui sono stati riprese le linee guida. Di più, a differenza di molti bandi continuativi sociali, non abbiamo neanche inserito gli anni di residenza, tantissimi prevedono dai 5 ai 10 anni. Chi da domani verrà a vivere a Montorio avrà tutti i bonus da subito. Nessuno ha mai negato a un bambino lo scuolabus», conclude il sindaco, «il servizio è garantito a tutti e com'è sempre stato, ci sono le fasce di reddito Isee che suddividono le tariffe». Nel frattempo Magno e Guizzetti hanno inviato una lettera ad Altitonante e al vice sindaco Francesca Di Luigi nella quale chiedono «l'urgente modifica dei criteri ritenuti discriminatori e iniqui di individuazione delle famiglie per la concessione della gratuità dei servizi scuolabus e refezione che inaugurano una pericolosa politica di discriminazione etnica». Si aspettano «un intervento immediato e risolutivo dinanzi a una scelta che non risponde agli interessi e ai sentimenti della comunità». Altre contestazioni Reazioni arrivano anche dalla Cgil di Teramo. «La delibera di Montorio sul trasporto scolastico è in palese violazione dell'articolo 3 della Costituzione e genera atti di discriminazione», afferma la segretaria Cristiana Bianucci, «per questo chiediamo all'amministrazione di ritirarla e di riformularla con un'impostazione giusta e inclusiva». Sdegno anche dal Centro politico comunista "Sandro Santacroce" per un provvedimento «che penalizza ancora di più gli ultimi e discrimina chi è già fortemente marginalizzato», evidenzia, «il "premio" della gratuità indiscriminata del servizio pone sullo stesso piano i figli delle famiglie più abbienti e i figli di quelle più svantaggiate e la gratuità del servizio taglia fuori i bimbi figli di migranti che, magari con difficoltà, riescono comunque a pagare regolarmente i tributi comunali».
 
MONTORIO AL VOMANOIl bonus scuolabus accende gli animi anche sui social. «La Montorio che ricordo non è questa. Per la prima volta mi vergogno del mio paese», è la reazione di Marco Boccanera. «In Europa non si può fare una cosa del genere» gli fa eco Burim Azemi. Per qualcuno la politica degli schieramenti non c'entra. «Qui non si tratta di destra o sinistra, di bianco o di nero, ma di una vera e propria ingiustizia nei confronti di bambini che vanno a scuola e sono compagni di banco dei nostri figli o nipoti», rincara la dose l'ex assessore Sergio Rossi. C'è chi poi, come Pier Francesco Coccaro propone addirittura il «boicottaggio del bocconotto» - dolce apprezzatissimo nella versione montoriese - e scrive che «fino a quando non verrà ritirata la delibera razzista sugli scuolabus non mi fermerò più per comprare i vostri bocconotti e nelle vostre ottime macellerie».A questi commenti segue la replica di chi difende la scelta dell'amministrazione. «Nulla contro gli immigrati, però loro hanno avuto sempre agevolazioni in tutto, se per una volta anche un italiano può usufruire di una cosa gratis alzate un polverone», afferma Silvano Marinucci. «Io non vedo razzismo sui requisiti per accedere al bonus», aggiunge Annalisa Borrelli. «A Montorio non è stato discriminato mai nessuno, hanno avuto gli aiuti anche più di noi», osserva Anastasia D'Agostino. «Negli altri bandi o enti vengono richiesti gli stessi requisiti. Negli anni passati furono aumentate le fasce Isee per il pagamento dei trasporti e nella prima fascia rientravano pochissime persone, ma non ci fu nessuna polemica», fa notare Milena Croce. «Questo non è un concorso pubblico, ma il requisito della cittadinanza italiana o Ue non è inventato», conclude Davide Bonaduce.
 
 

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