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Data: 04/07/2020
Testata Giornalistica: IL CENTRO
    IL CENTRO

Scuole, grido d'aiuto dei sindaci «Spazi e bus, è tutto da rivedere» Si fa strada l'idea di chiedere i moduli provvisori alla Protezione civile e di fornire il servizio trasporto soltanto a chi abita lontano dagli istituti.

D'Alberto: «Non si lascino i Comuni con il cerino in mano»


TERAMO Dalla necessità di reperire nuove aule, circa 200 tra elementari, medie e superiori in tutta la provincia, al problema dei trasporti e dei servizi, quali quello del pre-scuola offerto da alcuni istituti. Sono numerosi i temi affrontati negli ultimi due giorni negli incontri convocati dalla Provincia con presidi e sindaci, che alla presenza del dirigente scolastico provinciale Maria Cristina De Nicola hanno snocciolato esigenze e preoccupazioni. E se sui numeri, sia quelli relativi alle aule necessarie che alla composizione delle classi (che in alcune scuole arriverebbero in alcuni casi a 28-30 alunni, secondo i presidi) De Nicola ha giudicato eccessive le stime presentate, considerate non aderenti alle indicazioni ministeriali sulle distanze da rispettare, su una cosa si sono trovati tutti d'accordo: la necessità di intervenire strutturalmente sull'edilizia scolastica. La provincia, infatti, sconta problemi atavici di carenze di aule, legate in alcuni comuni anche ai danni del sisma 2016-2017, che l'emergenza coronavirus ha reso ancora più evidenti.
L'IDEA MUSP. Non a caso tra le soluzioni avanzate ieri dai sindaci, che sono intervenuti sulla situazione delle scuole elementari e medie (quelle di competenza dei Comuni), la soluzione più gettonata è stata quella dei Musp, i moduli provvisori, o delle tensostrutture. Strutture che però non rientrano tra quelle finanziabili con le risorse stanziate dal bando Pon del Ministero, che coprono solo interventi di edilizia leggera e acquisto di arredi e attrezzature idonei a favorire il necessario distanziamento tra gli studenti.
IL NODO BUS. Sul tavolo dirigenti e sindaci hanno posto anche il problema del trasporto scolastico, che andrà necessariamente rivisto per garantire ingressi e uscite scaglionati. Una questione, quella del trasporto, da affrontare immediatamente anche alla luce dell'eventualità, che però non piace quasi a nessuno, dei doppi turni, che oltre ad un aumento dei costi di trasporto imporrebbe ai dirigenti scolastici di fare i conti anche con i problemi relativi all'organico e agli orari di lavoro dei docenti e del personale scolastico in genere. In ogni caso molti sindaci, per cercare di coniugare le esigenze delle famiglie con le linee guida ministeriali, stanno pensando a una rivisitazione dei rispettivi regolamenti che destini il servizio di trasporto soltanto a chi abita a una determinata distanza dalla scuola o nelle frazioni.
LE RICHIESTE. «Va detto con grande franchezza che i tempi sono strettissimi, il nodo del trasporto è enorme e per questo dobbiamo dialogare con la Regione, fare un piano dei tempi», ha sottolineato il sindaco di Teramo e presidente Anci Abruzzo Gianguido D'Alberto, «un altro tema importante è che la risposta ai problemi sul territorio deve essere organica. L'ho detto sia al ministro Azzolina che al commissario Legnini: un territorio che, cratere o non cratere, ha avuto danni a strutture e ha già dovuto rimodulare gli spazi non può fare una nuova operazione di questo tipo. La nostra è una condizione impossibile a fronte della quale servono misure straordinarie, derogatorie». Per lui, così come per altri sindaci, una possibile soluzione potrebbe essere proprio quella dei Musp, «pur con la complessità che rappresenta». Di certo, ha aggiunto il sindaco di Teramo, i primi cittadini non vogliono trovarsi col cerino in mano. «Non ci prendano in giro con i poteri commissariali», ha commentato, «dati a sindaci e presidenti di Provincia senza risorse e con norme derogatorie irrisorie». Sempre D'Alberto ha poi auspicato che il tavolo territoriale voluto dall'ufficio scolastico provinciale coinvolga anche l'Università di Teramo, «che in una simile situazione può rappresentare una risorsa».
LE NOTE LIETE. Nel lungo elenco di problemi e possibili soluzioni ci sono state anche note positive: quelle di comuni come Castelli, Campli e Crognaleto, solo per citarne alcuni, che hanno evidenziato di non avere problemi di aule. Tanto che c'è chi come Castelli e Crognaleto potrebbe addirittura ospitare altri alunni. Resta per tutti, invece, il problema dei trasporti.

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