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Data: 11/04/2021
Testata Giornalistica: IL CENTRO

Sfida alla crisi, ora Teramo gioca la carta dell'alta velocità Il Comune stringe accordi con L'Aquila per studiare un progetto da finanziare col Recovery D'Alberto chiama a raccolta il mondo dell'economia: «Non possiamo restare indietro»

TERAMO L'alta velocità ferroviaria da Teramo a Roma, passando per L'Aquila. Un'idea ambiziosa, che il sindaco Gianguido D'Alberto vuole far diventare bandiera di un territorio bisognoso di crescere e affamato di finanziamenti post-Covid. Un progetto che, proprio per la sua portata, va però condiviso con e dagli attori politici, sociali ed economici teramani e aquilani. E la conferenza stampa di ieri mattina, convocata dall'amministrazione comunale, è apparsa proprio come una chiamata alle armi.
L'IDEA. Il progetto dell'alta velocità è stato inserito dalla Fondazione Ballone in "Ideate", il contenitore virtuale creato dal Comune per raccogliere iniziative di sviluppo del territorio da poter finanziare con il Recovery fund. L'idea è di realizzare una linea ferroviaria che dall'aquila, passando nella valle del Vomano, permetta di servire Teramo con una stazione all'altezza di Villa Vomano e che andrebbe a servire «di fatto i quattro capoluoghi di provincia abruzzesi, in alternativa al progetto di velocizzazione della attuale Pescara - Roma che ne servirebbe solo due (Pescara e Chieti), estromettendo l'intera parte nord della regione», si legge nella bozza. Il Comune ha discusso l'idea al tavolo delle infrastrutture e l'ha fatta sua, almeno in termini potenziali, al punto da stringere una collaborazione con L'Aquila con un protocollo che prevede lo studio di una ipotesi progettuale.
GLI APPELLI. «Si può fare? Non si può fare? Facciamocelo dire e valutiamo la fattibilità dei progetti, tenendo conto che la compatibilità ambientale è una priorità. Ma perché tagliare fuori la nostra area da azioni di rilancio e sviluppo?», ha detto D'Alberto spostando poi la questione su un fronte più politico, in polemica con la Regione e i suoi rappresentanti rei di non tenere in giusta considerazione la provincia teramana. A dar manforte al sindaco ieri c'erano gli esponenti del mondo dell'economia, dell'industria, del turismo, del sindacato: tutti concordi sulla necessità di far quadrato attorno a un sistema che, al di là del singolo progetto, riesca a ridare smalto e autorevolezza al territorio. Agostino Ballone, presidente della Fondazione, ha sottolineato l'importanza strategica del progetto;
Giovanni Di Timoteo, segretario Cgil, ha parlato di «opportunità importante che deve chiamare in campo la politica che qui oggi è assente». Sulla poca compattezza del territorio è intervenuto Giammarco Giovannelli di Federalberghi: «Questa provincia è nota per la capacità di autolesionismo nel dividersi, ma quando si parla di sviluppo bisogna unire le forze». Appoggio all'idea anche da Cesare Zippilli, presidente di Confindustria, e Antonella Ballone che guida la Camera di commercio teramano-aquilana. Affondi aspri sono giunti dalla consigliera provinciale Graziella Cordone, che ha criticato l'attuale gestione politica della Provincia, e dal collega Graziano Ciapanna, che ha annunciato di voler portare nel prossimo consiglio provinciale la questione dell'alta velocità per chiedere un impegno concreto al presidente Diego Di Bonaventura: «La provincia deve tornare ad essere un punto di riferimento, ad oggi però la guida dell'ente è apparsa poco incisiva». L'appello alle forze politiche, teramane e regionali, è stato lanciato forte e chiaro.

11 aprile 2021 il centro

 

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