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Data: 04/02/2020
Testata Giornalistica: IL QUOTIDIANO DEL MOLISE
    IL QUOTIDIANO DEL MOLISE

Società di trasporto non concede di viaggiare gratis a chi ne ha diritto, la Fanelli chiede chiarezza.

«Se la notizia fosse confermata – ha commentato il consigliere regionale del Pd Micaela Fanelli – ci troveremmo di fronte all’ennesimo disservizio del trasporto pubblico molisano, per di più sofferto dai cittadini che già si trovano in condizioni di estremo disagio. Sembrerebbe, infatti, che una società del trasporto, dallo scorso 11 dicembre, non permetterebbe ai titolari di tessere di libera circolazione di poter viaggiare a titolo gratuito. Il tutto senza tra l’altro fornire opportune motivazioni o far riferimento ad alcun fondamento normativo. Una vera e propria assurdità su cui chiediamo di far luce al più presto. Anche perché, se la segnalazione fosse vera, ci ritroveremmo dinanzi ad un danno perpetrato sulla pelle di persone non vedenti o invalide. Un cortocircuito in salsa molisana a discapito dei più deboli. I protagonisti di questa assurda vicenda, infatti, prima avrebbero visto l’Assessorato regionale ai Trasporti riconoscere loro un diritto e poi avrebbero assistito, del tutto impotenti, alla negazione di quello stesso diritto da parte di una società affidataria del servizio di TPL della Regione Molise. Un diritto sancito dalla Costituzione, contemplato sia nelle leggi nazionali che in quelle europee e per il quale la Regione prevede l’erogazione di un contributo forfettario pari a 350mila euro ogni mille tessere. Lecito immaginare le conseguenze sociali ed economiche di un simile comportamento discriminante messo in atto da una società affidataria del servizio. Quali sono le società non permettono la fruizione del servizio di libera circolazione ai sensi dell’art. 28-bis di cui alla L.R. 19-1984? Cosa prevedono i contratti di trasporto pubblico locale in tali situazioni? Si può enucleare una condizione di interruzione di pubblico servizio? Lo chiediamo al Presidente Toma e all’Assessore Niro, ai quali non addossiamo certo la colpa per responsabilità precise delle aziende, ma che sollecitiamo – conclude la Fanelli – nell’accertamento dell’eventuale disservizio e, eventualmente, a rimuoverlo nel più breve tempo possibile».


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