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Data: 05/08/2021
Testata Giornalistica: IL CENTRO
    IL CENTRO

Spunta un video chiave: il fuoco partito da un treno. Gli investigatori a caccia dei pezzi persi dal mezzo che ha scatenato le scintille

PESCARA C'è un video chiave per le indagini dello spaventoso incendio di domenica. È breve, ma dimostrerebbe che il fuoco che ha dato il via al disastro alimentato dal vento caldo è partito a monte della ferrovia per puro caso. L'ha girato un residente, uno dei primi a dare l'allarme ai vigili del fuoco, alle 14.31 di domenica da via Luigi Antonelli, la strada che alla fine di via della Bonifica corre (lato monti) sotto allo svincolo della tangenziale. Il video è stato acquisito dai carabinieri forestali impegnati ora a fare tutti gli accertamenti necessari per avvalorare quella che al momento sembra essere la pista più accreditata dagli stessi investigatori. E cioè che il fuoco sia stato innescato dalle scintille di qualche treno di passaggio lungo quel tratto di ferrovia in un arco temporale ben preciso. Non alle 14.29, orario della prima telefonata (andata a vuoto) al 115 del cittadino, ma almeno un quarto d'ora prima, quando lo stesso residente riferisce di aver sentito puzza di bruciato, di essersi affacciato e di aver notato il fumo intenso proveniente dalla ferrovia. Era talmente in una fase iniziale, il rogo che ha poi martoriato la zona sud di Pescara, che il cittadino sarebbe riuscito a individuare, come lui stesso racconta agli investigatori, il punto di partenza di quell'inferno. Ed è, appunto, la ferrovia dove, secondo quest'ipotesi investigativa, sarebbe passato il treno che, per motivi da accertare, ha fatto schizzare le scintille che hanno appiccato il fuoco in almeno due punti alle spalle della Pineta: al confine con Fosso Vallelunga, più o meno sotto allo svincolo della tangenziale dove sono arrivate poi le fiamme e a ridosso dell'autodemolizione andato distrutto, e, più a nord, nella zona collinare alle spalle di via Pantini (all'altezza di via terra Vergine), documentato dal video girato da un altro residente alle 14,35. Un treno, dunque, presumibilmente proveniente da sud. Si tratta ora di individuarlo, incrociando gli orari e gli effettivi passaggi dei mezzi, e di trovare prove. Ad esempio, piccoli pezzi di carrozzeria persi dal treno, la cui fuoriuscita potrebbe aver provocato la dispersione di quelle scintille incandescenti che hanno scatenato il finimondo. Un esito che sicuramente non si aspettava il testimone, A.S., che al Centro racconta: «Mentre pranzavamo in famiglia, attorno alle 14.15, abbiamo sentito odore di bruciato», racconta. «Sono uscito di casa con mio suocero e abbiamo individuato rapidamente la zona del rogo, a circa 200 metri dall'abitazione, a monte della ferrovia. Ho chiamato i vigili, che mi hanno risposto alle 14.31, ho segnalato il rogo e nel giro di pochi minuti sono arrivati altri residenti che avevano allertato carabinieri e polizia. Alle 14.34 ho effettuato un breve ma utile video dopo aver trovato facilmente il punto di partenza dell'incendio. Poi, avendo paura per il bimbo, siamo andati via, ma dopo un'ora circa ci hanno chiamato da casa i miei suoceri e ci hanno avvisato che avrebbero abbandonato l'edificio perché le fiamme erano ormai vicine. Quando sono tornato per capire cosa stesse accadendo, alle 16, ho trovato delle persone nella zona di via Luciani che cercavano di spegnere le fiamme in tutti i modi, mentre si susseguivano le esplosioni nell'autodemolizione Ciccone, situata a circa a 50 metri di distanza dal punto in cui avevamo visto inizialmente le fiamme. E sulle nostre teste c'era una nube di fumo nero. Tra le 14.30 e le 16, le fiamme che avevamo visto oltre la ferrovia hanno scavallato i binari, si sono sviluppate da una parte all'altra dei binari dove la presenza delle canne ha sicuramente agevolato il rogo, e poi si sono dirette verso fosso Vallelunga e verso il mare. Questa è una zona di degrado assoluto, dove la manutenzione viene eseguita solo dai privati. È un miracolo che la casa non sia andata a fuoco, considerato che attorno all'edificio la vegetazione è stata divorata. Si è fermato tutto a pochi metri, perché aveva pulito mio suocero. Una grande paura ma anche un colpo al cuore, per un pescarese, vedere la pineta così».

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