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Data: 17/07/2020
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO
    IL MESSAGGERO

«Traforo, sicurezza o si deve chiudere» Il dirigente Mit Migliorino ribadisce la linea della fermezza «Controlli necessari sotto il Gran Sasso: gestore inadempiente»

Indagini con il georadar per evitare il “lavaggio” preventivo. E’ l’unica chance per procrastinare le verifiche a settembre `


L'AQUILA Sottoporre il traforo del Gran Sasso a una sorta di radiografia per verificarne le condizioni di sicurezza. E' questa, come spiega al Messaggero il super dirigente del Ministero Infrastrutture e Trasporti Placido Migliorino, l'unica soluzione per evitare la chiusura immediata della galleria. Tradotto: se le indagini che cominceranno la prossima settimana, attraverso il georadar e altri strumenti, dovessero funzionare e dare esiti positivi, allora il lavaggio preventivo necessario per i controlli più approfonditi si potrebbe procrastinare fino a settembre. Così come chiede l'Asl, visto che la procedura, comportando rischi di inquinamento della falda, richiederebbe la sospensione dell'erogazione idrica. Cosa che nel periodo estivo avrebbe effetti devastanti lungo la costa. In ogni caso Migliorino non sembra voler arretrare neanche di un centimetro. Nonostante il suo ministro, Paola De Micheli (Pd) abbia detto al governatore Marco Marsilio di non sapere nulla di questa vicenda, il dirigente ritiene che il concessionario, Strada dei Parchi, sia venuta meno agli obblighi previsti e, dunque, sia necessario un intervento urgente. «La galleria del Gran Sasso, come tutte dice Migliorino al Messaggero -, ha bisogno di essere ispezionata per poter valutare se ci sono problemi di distacco del calcestruzzo, della volta, insomma se le condizioni di transito sono sicure oppure no. Per fare questo c'è bisogno di un lavaggio, ma sembra che l'Asl abbia chiesto di farlo a settembre. Io ho detto che o si dimostra in maniera alternativa che ci sono le condizioni di sicurezza adeguate per gestire il transito e la circolazione oppure il lavaggio si deve fare subito. Nel caso in cui non si dovesse fare subito e non venissero dimostrate le condizioni di sicurezza si deve chiudere la galleria. L'ho già scritto». «Adesso dice ancora Migliorino - stiamo lavorando con l'Università di Chieti-Pescara per vedere se è possibile con un protocollo nuovo e innovativo posticipare questi controlli a settembre. Parliamo di indagini supplementari diverse dal lavaggio. La settimana prossima faremo anche delle prove per avere un riscontro. Un metodo che abbiamo già utilizzato a Genova. Se non dovesse risultare soddisfacente o si lava o si chiude, c'è poco da discutere». Il cosiddetto metodo alternativo prevede indagini indirette: georadar, ultrasuoni, accelerometri, strumenti che consentono di fare come delle radiografie. «Un metodo dice Migliorino - utilizzato da me anche a Genova. Lì ha funzionato, anche se la condizione era diversa: non c'era un lavaggio delle gallerie in ballo, ma delle onduline in plastiche che non si potevano smontare. Questo ci ha consentito di avere un minimo di tranquillità, almeno nella fase estiva». Perché non si è fatto durante l'emergenza Covid? «Bisogna chiederlo alla concessionaria replica secco Migliorino - Noi abbiamo scoperto che non si è fatto, la società ha l'obbligo di fare controlli come questi ogni tre mesi. Qualcun altro giudicherà perché non si sono fatti».


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