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Data: 24/07/2020
Testata Giornalistica: IL CENTRO
    IL CENTRO

Trasporti, assegni Inps in ritardo Cicchitti e Lizzi (Cisal): ci sono lavoratori che attendono i soldi da quattro mesi

VASTO Il pagamento degli assegni ordinari del Fondo integrazione salariale (gestito dall'Inps) al quale fanno ricorso le aziende di trasporto nei casi di necessità, è in ritardo. L'emergenza Covid-19, ha costretto le aziende pubbliche e private a collocare i propri dipendenti in cassa integrazione per la prima volta nella storia dei trasporti. Le contribuzioni nel primo periodo di emergenza, sono state versate dalla Regione, per sostenere economicamente i lavoratori. Le aziende pubbliche Tua, Sangritana, e Cerella (che non è totalmente pubblica) hanno di fatto anticipato la cassa integrazione ai propri dipendenti compensando gli anticipi con i versamenti contributivi degli stessi lavoratori all'Inps. Le aziende private, (fatta eccezione per la Sat) no e hanno demandato i pagamenti degli assegni in modo diretto all'Inps. «Alle sollecitazioni e richieste di informazioni sui ritardi», spiega Luciano Cicchitti, Rsa Faisa Cisal della Di Fonzo, «sia alle aziende che all'Inps, le risposte sono state sempre vaghe e mai esaustive. Ognuno ha scaricato le proprie responsabilità». Il segretario regionale della Faisa Cisal, Luciano Lizzi, vuole sensibilizzare le autorità preposte: «ci sono lavoratori che da 4 mesi aspettano ciò che è loro dovuto. I responsabili dei ritardi nei pagamenti si adoperino in modo tempestivo per superare tutti gli ostacoli. Oltre ai conti correnti dei lavoratori a secco da 4 mesi», dice Lizzi, «anche l'economia locale risente di questa situazione. Nel caso specifico dell'azienda Di Fonzo, alcuni lavoratori si sono visti recapitare buste paga con un segno negativo sul netto da pagare. È arrivato il momento di far sentire la voce dei lavoratori. Comprendiamo in pieno la drammaticità dell'emergenza, ma c'è il rischio che, dalle difficoltà economiche dei lavoratori, possano scaturire altre drammaticità».

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