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Data: 31/10/2019
Testata Giornalistica: ABRUZZOWEB
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Trasporto pubblico, Paolucci stana maggioranza su commissione d’indagine. Il capogruppo dem presenta l’articolato per l’istituzione: presidenza all’opposizione e sei mesi di tempo. C’e’ l’ok dei cinque stelle

L’AQUILA - Il pressing è partito.

Pd e Cinque Stelle in Regione hanno trovato l’accordo sulla commissione d’indagine sul trasporto pubblico locale.

E’ stato il capogruppo dem, Silvio Paolucci, ex assessore alla Salute della giunta D’Alfonso, a rompere gli indugi, presentando una proposta di articolato che ha incontrato il favore del centrosinistra e dei pentastellati, pronti a firmarlo.

Era stato il nuovo presidente di Tua, il leghista Gianfranco Giuliante, a lanciare il sasso nello stagno a inizio ottobre, a seguito di polemiche vibranti su assunzioni, governance, taglio delle linee, mezzi vetusti: "Potrebbe essere utile che la Regione Abruzzo nomini una commissione d’inchiesta per valutare gli accadimenti da luglio 2015 (data della creazione della Tua) su tutto il comparto del trasporto pubblico regionale, tanto per l’azienda madre quanto per le sue controllate e partecipate".

Un appello-denuncia che il governatore Marco Marsilio aveva subito raccolto e rilanciato: "Se per compiere fino in fondo una salutare “operazione verità” il consiglio regionale vorrà accogliere la richiesta di istituire una Commissione d’inchiesta sul Tpl, il presidente e la giunta non potranno che essere d’accordo".

E’chiaro che la mossa di Paolucci è anche politica: ha l’intento di stanare la maggioranza su un tema molto delicato, già oggetto di scontri aperti. E proprio la maggioranza sarà chiamata, ora, a decidere la linea: sposare il documento, magari correggendolo, o andando al muro contro muro in consiglio con una propria proposta?

Nella sua proposta Paolucci richiama l’articolo 24 dello statuto e il 146 del regolamento, le norme che regolano l’istituzione dell’organismo.

E fissa anche gli obiettivi: verificare la qualità dei servizi di trasporto pubblico locale erogati all’utenza dalle aziende operanti nel settore direttamente partecipate dalla Regione o da essa controllate; esaminare eventuali problematiche organizzative e sofferenze economico- finanziarie delle aziende; accertare origini e responsabilità delle problematiche precedenti ed esaminare, inoltre, se le cause siano direttamente ascrivibili a condotte di mala gestio degli amministratori pro tempore, in modo tale da poter chiedere l’esercizio dell’azione di responsabilità sociale da parte del socio; effettuare una ricognizione degli atti e dei provvedimenti adottati sia per garantire i servizi erogati all’utenza che per elevare gli standard qualitativi offerti, nonché per la salvaguardia dei livelli occupazionali;

E ancora verificare lo stato ed il numero di mezzi attraverso i quali viene garantito il servizio; acquisire dati e informazioni circa i risultati di esercizio delle aziende operanti nel settore, ancorché di quelle cessate a seguito di fusione per incorporazione in altre aziende; analizzare l’esercizio del controllo analogo da parte della Dipartimento competente della Giunta regionale sulle aziende direttamente partecipate dalla Regione; controllare il rispetto dei nuovi obblighi derivanti dalla normativa di matrice comunitaria e nazionale.

Nella bozza si dice chiaramente che la commissione, rappresentativa di tutti i gruppi dell’assise, in chiave proporzionale, dovrebbe essere presieduta da un consigliere di opposizione. Indicati sei mesi per completare i lavori, con possibili proroghe.


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