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Data: 06/03/2021
Testata Giornalistica: IL CENTRO

Arancioni con indice 0.96 Ma sono 33 i comuni rossi Gli esperti: il rischio contagi rimane comunque alto e più diffuso nel territorio regionale Così il governatore estende nel Pescarese e nell'Aquilano le aree con maggiori restrizioni

PESCARA L'Abruzzo resta in zona arancione. Nonostante molti degli indicatori del monitoraggio settimanale della Cabina di regia siano allarmanti e la classificazione complessiva di rischio alta, l'indice Rt in discesa consente alla regione di non cambiare fascia di colore.Fanno eccezione i comuni per cui sono state disposte maggiori restrizioni, che passano da 26 a 33. Il governatore Marco Marsilio, con una nuova ordinanza, tra l'altro, si sgancia dal concetto di zona rossa definito dal Dpcm del premier Draghi, mantenendo invariate le regole e consentendo a parrucchieri e centri estetici di rimanere aperti. I dati dell'emergenza, però, restano pesanti: 473 i nuovi casi e otto i decessi, mentre le terapie intensive raggiungono un nuovo record.
IL MONITORAGGIO. L'indice Rt (erre con ti), ovvero il tasso di riproduzione netto della malattia, continua a scendere e passa da 1.13 a 0.96 nel monitoraggio settimanale dell'Istituto Superiore di Sanità e del ministero della Salute, relativo al periodo 22-28 febbraio. Se l'Rt - il parametro principale nelle valutazioni degli esperti - migliora, gli altri indicatori certificano la difficile situazione del momento: in aumento i nuovi casi e focolai. Nel complesso, però, i dati consentono all'Abruzzo di restare in zona arancione.
ZONE ROSSE. Fanno eccezione quei comuni per cui, con provvedimenti regionali, sono state disposte maggiori restrizioni. Il governatore Marsilio, con un'ordinanza firmata in serata, ridefinisce il concetto di zona rossa, sganciandosi dalle misure prevista dal Dpcm del premier Mario Draghi in vigore da oggi. Nel provvedimento vengono quindi elencate regole e misure da rispettare nelle località con maggiori restrizioni, che di fatto rappresentano un inasprimento della zona arancione in cui nel complesso è collocato l'Abruzzo. In altre parole, almeno fino al 14 marzo, nei comuni considerati in zona rossa continueranno ad applicarsi le misure previste dal Dpcm precedente.
PARRUCCHIERI APERTI. Una delle differenze principali rispetto al decreto Draghi riguarda il settore del benessere: parrucchieri, barbieri e centri estetici potranno rimanere aperti anche nei comuni interessati dalle maggiori restrizioni. Aperte anche le scuole dell'infanzia. L'ordinanza di Marsilio, per i comuni con le maggiori restrizioni, conferma il divieto di uscire di casa se non per comprovate necessità, per motivi di lavoro o di salute. Ripristinata, però, la possibilità - all'interno del territorio comunale, una volta al giorno, nei limiti di due persone - di andare a trovare amici e parenti a casa. Sul fronte del commercio, sono «sospese le attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità», come farmacie, tabaccherie ed edicole.
I COMUNI. L'elenco dei comuni con maggiori restrizioni, però, si allunga e arriva a quota 33. Per uno che esce, quello di Picciano, ne entrano otto. Ecco la nuova lista. Provincia di Pescara: Caramanico Terme, Castiglione a Casauria, Cepagatti, Città Sant'Angelo, Lettomanoppello, Manoppello, Montesilvano, Pescara, Pianella, Scafa, San Valentino in Abruzzo Citeriore, Spoltore,Torre de' Passeri e Turrivalignani. Provincia di Chieti: Bucchianico, Chieti, Francavilla al Mare, Lanciano, Miglianico, Ortona, San Giovanni Teatino, Torrevecchia Teatina e Ripa Teatina. Provincia dell'Aquila: Ateleta, Cagnano Amiterno, Capitignano, Castelvecchio Subequo, Ovindoli, Pizzoli e Roccaraso. Provincia di Teramo: Pineto, Roseto degli Abruzzi e Silvi.
CHIETI SI RIBELLA. Il Comune di Chieti, però, non è convinto delle nuove regole. «Si fa presente che per il Comune di Chieti valgono le norme del nuovo Dpcm del governo nazionale, alle quali l'amministrazione farà riferimento a tutela della comunità e al fine di contenere i contagi sul territorio», si legge sui social dell'ente, che sta studiando le carte per poter «dare notizie più certe in merito all'applicazione sul territorio cittadino del combinato disposto delle nuove norme del Dpcm e delle nuove disposizioni regionali».
SCUOLE. Novità anche sul fronte scuole. Entro la prossima settimana sarà completata la vaccinazione del personale scolastico, fa sapere la Regione. In previsione del completamento della vaccinazione, che contribuirà a elevare il grado di sicurezza, la riapertura delle scuole primarie e secondarie è prevista per lunedì 15 marzo (ad eccezione dei territori con incidenza superiore a 250/100.000 positivi settimanali). Il governatore, tra l'altro, ha di nuovo sollecitato il ministro Speranza e il nuovo Commissario Figliuolo ad autorizzare la vaccinazione degli studenti maggiorenni.
NUOVI CASI. I numeri dell'emergenza restano alti. Sono 473 i nuovi casi accertati nelle ultime ore. Sono emersi dall'analisi di 4.863 tamponi: è risultato positivo il 9,73% dei campioni. I nuovi positivi hanno età compresa tra 7 mesi e 98 anni. Quelli con meno di 19 anni sono 90. Otto i decessi, quattro dei quali relativi ai giorni scorsi e comunicati ieri dalle Asl. Le quattro vittime più recenti sono una 72enne di Vasto, una 83enne di Pescina, una 84enne di Teramo e un 90enne di Goriano Sicoli. La località con più nuovi casi è Pescara (67). Seguono Montesilvano (23), Chieti (21), Lanciano (20), Pianella (18), L'Aquila (15), Francavilla al Mare (13), Cepagatti (12) e Roseto (11). A livello territoriale, l'incremento più consistente si registra nel Pescarese (+187), seguito dal Chietino (+130). Trend ancora in crescita nell'Aquilano (+93). In coda c'è il Teramano (+58).
RECORD TERAPIE INTENSIVE. Aumentano ancora i ricoveri e le terapie intensive raggiungono un nuovo record: 87 i pazienti in rianimazione, mai erano stati così tanti. Sono due in più rispetto a ieri, al netto di decessi, dimissioni e cinque nuovi accessi. Il tasso di occupazione dei posti letto è pari al 41,4%, a fronte di una soglia di allarme del 30%. In area medica, invece, ci sono 657 persone (+6).

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