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Data: 27/08/2019
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO
    IL MESSAGGERO

Ballone: «La nuova ricostruzione modello L’Aquila. Il presidente di Confindustria. «Le leggi ordinarie non bastano».

«La giunta Marsilio? Trasporti e Zes siamo ancora su posizioni lontane»


PESCARA L'evoluzione della crisi di governo, che nelle prossime ore consumerà i suoi ultimi tatticismi nelle stanze del Quirinale per la nascita di un nuovo esecutivo o per andare alle urne, e le aspettative del mondo produttivo. Agostino Ballone, presidente di Confindustria Abruzzo, accetta di parlarne facendo anche un focus sulle questioni del territorio ancora aperte nella interlocuzione con Roma, ma senza sbilanciarsi più di tanto in considerazioni politiche.
Presidente, che idea si è fatta di questa crisi scoppiata nel bel mezzo dell'estate?
«Come è noto Confindustria è abbastanza pragmatica nella sua posizione: non ha colore politico. Nello stesso tempo, rivendichiamo però il diritto di fare politica quando trattiamo le questioni che sono alla nostra attenzion, come quelle economiche o di sviluppo di un territorio».
Cosa vi aspettate adesso?
«Ci aspettiamo un governo forte, credibile e che faccia le riforme necessarie mettendo al centro della sua agenda i problemi dell'economia. Si sta facendo molta tattica tra i partiti, ed è anche normale che ciò avvenga nelle primi fasi di una trattativa, ma ormai siamo al novantesimo».
Quindi?
«Sarebbe il caso di iniziare a parlare di sviluppo, di investimenti, dei temi economici da affrontare. Questo ci aspettiamo da chi assumerà la responsabilità della guida del Paese, chiunque esso sia».
Ma che giudizio dà il mondo degli industriali, che lei rappresenta a livello regionale, di questi 14 mesi dell'ex governo Conte?
«Molti dei provvedimenti adottati non ci sono piaciuti, come il famoso Decreto dignità. Una scelta politica che non è affatto in linea con le esigenze degli apparati produttivi».
E per l'Abruzzo cosa vi aspettate da un eventuale nuovo governo che potrebbe nascere già oggi con il via libera del Quirinale?
«Abbiamo un problema che è anche quello di altre regioni. La ricostruzione degli ultimi terremoti, quelli del 2016 e del 2017, è ferma. Non vengono ancora rimosse neanche le macerie. Le pratiche sono bloccate, incagliate nelle solite maglie della burocrazia. L'edilizia, una delle leve strategiche per lo sviluppo, non parte. E questo è un grandissimo problema per l'Abruzzo».
Qual è la prima mossa da fare secondo lei per uscire da questa situazione di stallo?
«C'è una grande questione sulla quale mi sono già espresso in altre occasioni: il terremoto non può essere affrontato con la normativa ordinaria. Invece siamo ancora infognati nelle pastoie burocratiche. Questo è un fatto che un nuovo governo non potrà non prendere in considerazione. La risposta del 2009, dopo il terremoto dell'Aquila, fu di tutt'altro spessore. Direi che il modello da seguire è quello».
Qual è invece il suo giudizio sul governo regionale in carica?
«Siamo alle prime battute, non vengono ancora esplicitati in maniera chiara gli indirizzi politici, tutti da definire».
Qualche esempio sui dossier già avviati?
«Sui trasporti si continua sulla linea tracciata dal precedente governo regionale. Mi sembra che questo non caratterizzi in alcun modo il nuovo corso politico. Un'altra questione è quella della portualità regionale collegata alla Zes (Zona economica speciale)».
Qual è la posizione di Confindustria su questo punto ancora molto dibattuto?
«Noi siamo portatori della linea politica che va verso l'alleanza con Civitavecchia, mentre mi sembra che la Regione sia ferma su Ancona. E attenzione, si tratta di scelte che possono impattare pesantemente nei prossimi anni sulla vita dei nostri territori. Su questo ci sentiamo in dovere di mettere in guardia tutti per evitare di commettere errori di valutazione o, peggio ancora, dettati dalla competizione politica, che sarebbe l'Abruzzo a pagare».
L'altra grande questione aperta è quella della sanità.
«Anche qui mi sembra che sia in atto una rivisitazione della governance centrata sulle nomine dei nuovi direttori generali. Non sono stati ancora indicati, quindi bisognerà aspettare prima di emettere un giudizio che da parte nostra resta sospeso. Mi sembra, tuttavia, che l'azione dell'assessore Nicoletta Verì si stia distinguendo per alcune scelte positive. Per il resto attendiamo i primi risultati, che non possono tardare ad avviare».


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