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Data: 23/01/2023
Testata Giornalistica: IL CENTRO
    IL CENTRO

Biondi: «Su treni e rifiuti inutili attacchi all'Aquila» Parla di «speculazione politica, trambusto e partigianerie» da parte di alcuni sindaci Sulla ferrovia per Roma: «Il progetto non esclude il potenziamento dell'attuale linea»

L'AQUILA Non ci sta a vedere la città dell'Aquila sotto attacco, tirata in ballo su temi cruciali, dalla gestione dei rifiuti al progetto sul treno per Roma. Così parla di «speculazione politica» da un lato e «inutile trambusto» dall'altro. Pierluigi Biondi, sindaco dell'Aquila, replica stizzito e richiama tutti all'unità per il territorio. Lo fa all'indomani della presa di posizione - se pur con sfumature diverse - dei primi cittadini marsicani, Gianni Di Pangrazio (Avezzano), Settimio Santilli (Celano), Vincenzo Giovagnorio (Tagliacozzo), Cesidio Lobene (Trasacco) e Gianluca Alfonsi (Gioia dei Marsi).
UN TRAMBUSTO ANTI-AQUILANO «In questi giorni, nell'ultimo mese - ma i ricorsi sono ciclici - la nostra città viene tirata in ballo con vena polemica su diversi temi cruciali», è la replica di Biondi, «non sarà sfuggita la levata di scudi dei sindaci e dei partiti di sinistra sul Cogesa e il conferimento dei rifiuti del capoluogo, e non è sfuggita l'ultima, su un presunto vantaggio acquisito dalla città dell'Aquila che, con il finanziamento dello studio di fattibilità per la tratta ferroviaria fino alla Marsica, avrebbe in qualche modo, a dire di alcuni primi cittadini, sottratto possibilità alla realizzazione del collegamento della Marsica stessa alla Capitale. Nel primo caso, è evidente la speculazione politica su un'azienda in difficoltà, la cui instabilità si vuole imputare all'Aquila che, piuttosto, sta conducendo già da mesi una trattativa all'insegna della trasparenza, equa, tenendo in equilibrio i costi, salvaguardando la propria comunità e agevolando l'azienda, oltre le partigianerie. Chiedo qui: a che o a chi giova tanto trambusto? Anche nel secondo caso», prosegue Biondi, «una levata di scudi per cui il documento di fattibilità delle alternative progettuali sui treni verso la Marsica, che avremo entro l'estate, dovrebbe privare di centralità quei territori nonostante il già finanziato e progettato asse tra Pescara e Roma. Visto che l'uno non esclude l'altro, rientrando invece in un disegno più ampio e strategico di avvicinamento delle aree interne sia al Tirreno che all'Adriatico, con un vantaggio complessivo innegabile per tutte le nostre comunità: a che o a chi giova questo trambusto?».
STESSI OBIETTIVIE PROBLEMI C'è quindi un richiamo ai rappresentanti istituzionali locali. «Siamo amministratori di territori ampi, di diversa grandezza, di storia diversa. Ma abbiamo le stesse prerogative, gli stessi obiettivi e gli stessi problemi», sottolinea Biondi, «a ogni cittadino siamo chiamati a garantire servizi, lealtà e, soprattutto, miglioramento delle condizioni di vita. E ogni livello di grandezza deve esprimere una programmazione che contemperi tale esigenza. Per questo la Costituzione ha sancito diversi piani di governo. Per questo, nessuno di noi, può permettersi ragionamenti particolari. L'unica difesa che può essere ammessa, quando si parla di Comuni, Province, aree vaste, è quella del bene comune: il compito che ci è stato affidato implica una responsabilità primaria, rispetto alla collettività e non agli individualismi. Che futuro di crescita offriremmo ai nostri figli se ci preoccupassimo di farli giocare a pallone nel giardino di casa?»
PAROLA D'ORDINE:COMPATTEZZA «Ci sono temi che non possono essere discussi in alvei ristretti, ma che devono respirare e giovare di cooperazione», riprende Biondi, «e non mi riferisco solo, evidentemente, agli investimenti infrastrutturali di cui in questa sede ci stiamo occupando e che renderebbero l'intero territorio un unicum attrattivo. Mi riferisco anche al riordino della rete ospedaliera che premia le sensibilità di ogni luogo, valorizza le specificità, valutando numeri e mobilità, rendendo efficienti prestazione e assistenza. Oppure alla nuova programmazione europea regionale che, come nel caso del fondo complementare e di Castel Camponeschi (il cantiere recentemente aperto a Prata d'Ansidonia, ndr), non deve servire a tamponare mancanze, ma a cogliere il potenziale di ricchezza. E, infine, all'ammodernamento ed efficientamento dei servizi pubblici locali a rilevanza economica, come la gestione del ciclo idrico integrato e di quello dei rifiuti: neanche in questo caso si può prescindere l'uno dall'altro, ma essere l'uno parte dell'altro, in uno scambio continuo. Credo profondamente nelle possibilità della compattezza territoriale: il vero potere della nostra terra è l'unione, la complementarietà, il valore potenziato dalla quantità e dalla qualità di opportunità che insieme tratteggiamo e che mai, da soli, saremmo in grado di definire».

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