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Data: 24/08/2019
Testata Giornalistica: IL CENTRO
    IL CENTRO

Crollo sulla A14, chiesti 22 rinvii. La Procura di Ancona vuole il processo per 18 persone fisiche e quattro società

ANCONA La Procura di Ancona ha chiesto un processo per 22 persone - 18 fisiche e 4 società - per il crollo del ponte 167 sull'A14 tra i caselli di Ancona sud e Loreto, avvenuto il 9 marzo 2017, che causò la morte di due coniugi di Spinetoli (Ascoli Piceno), Emidio Diomede e Antonella Viviani, e il ferimento di tre operai. Il pm Irene Bilotta ha chiamato in causa ingegneri, capi cantiere, responsabili della sicurezza, del procedimento, manager e progettisti appartenenti a quattro aziende, coinvolte per violazioni amministrative: Autostrade per l'Italia, Spea Engeneering, Pavimental (Gruppo Autostrade) e Delabech. Le accuse contestate a vario titolo, di competenza del tribunale collegiale in caso di processo, sono di omicidio stradale, omicidio colposo, crollo colposo e violazione delle norme per la sicurezza sul lavoro. L'udienza preliminare davanti al gup Francesca De Palma si terrà il 9 dicembre: il giudice dovrà decidere se rinviare a giudizio o prosciogliere. Secondo l'ipotesi accusatoria, basata in particolare sulla consulenza tecnica dell'ingegnere Gabriele Annovi, il ponte su cui erano in corso opere di innalzamento nell'ambito dei lavori per la terza corsia, sarebbe crollato in particolare per una sottovalutazione, in fase di progetto e di esecuzione lavori, del rischio che potesse ruotare durante le operazioni; ciò per la caratteristica di «impalcato obliquo». Nel mirino anche i materiali dei supporti, i martinetti (leve per sollevare) e l'omessa chiusura della strada. Le accuse vengono respinte dagli interessati e dalle società, pronti a dare battaglia, anche con proprie relazioni tecniche, per smontare la tesi della Procura. L'incidente avvenne verso le 13.30. Il moncone del ponte piombò improvvisamente sul Qashqai bianco a bordo della quale viaggiavano verso nord i coniugi che non ebbero scampo. Sul ponte lavoravano tre operai di origine romena che si trovarono improvvisamente a terra e rimasero feriti fortunatamente in maniera non gravissima. Tra le parti offese in giudizio ci saranno anche il ministero delle Infrastrutture e Trasporti, e l'associazione dei consumatori Udicon e i tre operai feriti. I famigliari delle vittime non si costituiranno parte civile in quanto, assistiti dall'avvocato Vincenzo Maccarone, già risarciti al termine di una transazione con una compagnia assicurativa incaricata di garantire alcune delle aziende coinvolte, e non più legittimati come parte al procedimento.


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