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Data: 26/04/2023
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO

Ferrovie, ricorsi al Tar incognita sul progetto. Chieti, S. Giovanni Teatino e Manoppello iniziative legali sulle criticità del tracciato «Siamo favorevoli a realizzare l’opera ma non è questo il modo per farla»

L'AQUILA Prosegue il dibattito sulla realizzazione del progetto di velocizzazione della tratta ferroviaria Roma-Pescara. Vanno avanti riunioni e interlocuzioni tra il governo, la Regione, il commissario all'opera Vincenzo Macello e tutte le parti interessate, ma resta l'incognita dei ricorsi al Tribunale amministrativo regionale contro l'attuale progetto. Sono tre i Comuni che si sono detti pronti a presentare il ricorso al Tar: Chieti, Manoppello e San Giovanni Teatino. Quello degli amministratori locali non è tuttavia un niet contro l'idea strategica di una velocizzazione della tratta, ma un "No" al progetto così come è stato presentato nella sua stesura originaria.
STESURA - La decisione di ricorrere al Tar arriva dopo il decreto del 5 aprile scorso del ministero dell'Ambiente e della Sicurezza energetica-direzione generale Valutazioni ambientali, con il quale è stato espresso giudizio positivo sulla compatibilità ambientale del progetto di fattibilità tecnico economica sulla "Velocizzazione linea ferroviaria Roma-Pescara. Lotto: raddoppio tratta "Interporto d'Abruzzo-Manoppello". Mentre dai territori continuano a sollevarsi dubbi e qualche polemica, il presidente della Regione, Marco Marsilio, domani incontrerà a Roma i ministri Raffaele Fitto e Matteo Salvini per discutere dell'opera. Tra i primi cittadini che hanno dichiarato la volontà di depositare un ricorso c'è Giorgio Di Clemente, sindaco di San Giovanni Teatino. «Siamo assolutamente pronti a ricorrere al Tar, ma non lo abbiamo ancora messo nero su bianco. Ad oggi ricorriamo contro ciò che è solo un pensiero - hanno spiegato Di Clemente e il vicesindaco Ezio Chiacchiaretta - Siamo in attesa di risposte rispetto alle osservazioni presentate e non sappiamo se ci sarà un dibattito pubblico su questo tema, ma c'è bisogno di maggiore chiarezza. Come Comune non ci siamo mai opposti alla infrastruttura in generale, ma vogliamo un coinvolgimento completo del territorio e un rispetto delle nostre città. Non possiamo digerire un progetto del genere: l'opera sì, ma non così. Questo è il nostro motto».
Le osservazioni presentate dall'amministrazione di San Giovanni Teatino riguardano infatti «problemi logistici», perché «il progetto così come presentato blocca il centro, chiudendo l'unica strada di accesso dalla Tiburtina». Secondo i due amministratori locali, «l'unica possibilità di bloccare quello che sarebbe scempio» è l'interramento di circa un chilometro nel centro cittadino. «Se verrà accolta la nostra soluzione saremo sicuramente favorevoli, diversamente dovremo far valere le nostre ragioni. Ci sono tante domande ancora senza risposta - hanno aggiunto Di Clemente e Chiacchiaretta - Ci chiediamo per esempio se davvero c'è la volontà di realizzare questa opera e se si pensa di realizzarla nella sua interezza. Se non si fa anche tutto il resto che senso ha realizzare una parte della tratta? L'opera è strategica a condizione che si realizzi tutta, su questo non vi è alcun dubbio. Chiediamo chiarezza e maggiore coinvolgimento dei territori». «Bisogna lottare per i propri territori e io continuerò a farlo», ha concluso il primo cittadino di San Giovanni Teatino.
COMMISSIONE - Il sindaco di Chieti, Diego Ferrara, e il presidente della Commissione consiliare speciale per la Ferrovia, Vincenzo Ginefra, già nei giorni scorsi hanno sottolineato che «i tratta di una questione di contenuto e principio perché la Via positiva che il Ministero ha riconosciuto all'opera, non tiene assolutamente conto della voce dei territori, delle alternative alla formulazione più impattante del progetto, dell'apertura alle istanze della cittadinanza e dei cittadini che non possono essere sottovalutate o, peggio, ignorate come sta accadendo. Sentiremo i Comuni e il nostro Ufficio legale - hanno aggiunto - per comprendere come agire, di certo non staremo con le mani in mano, in questo rispondendo anche all'istanza che ci è stata rappresentata dalla Commissione che rappresenta il Consiglio». Sulla stessa linea anche l'amministrazione di Manoppello, guidata dal sindaco Giorgio De Luca. La Giunta comunale ha infatti conferito il mandato all'avvocato pescarese Vincenzo Di Baldassare che sta preparando due diversi ricorsi, uno per ciascun lotto, sulla base di alcuni punti salienti indicati in delibera, che secondo il Comune rendono illegittima la decisione della direzione Via. Nel ricorso, «verranno motivate una serie di criticità, a partire dal fatto che il progetto di raddoppio ferroviario è un'opera che nasce incompiuta poiché non ci sono i fondi per completare l'intera tratta; ma, cosa più dirimente, non esistono prove sugli effetti ambientali benefici in termini di spostamento di traffico passeggeri, da gomma a ferrovia», hanno spiegato dal Comune.

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