L'apertura di uno sportello di ascolto su viale Marconi «per decidere insieme a residenti e commercianti un'ipotesi progettuale di viabilità che rispetti le esigenze di tutti»; e una proposta di delibera «per istituire una commissione speciale d'indagine sugli appalti gestiti dall'ex dirigente ai Lavori pubblici Fabrizio Trisi», finito agli arresti nell'operazione Tana delle tigri. Carlo Costantini, candidato sindaco del campo largo costituito da Pd, centrosinistra e M5s, mette da parte la galanteria istituzionale di consigliere per indossare i guantoni dello sfidante nella corsa a Palazzo di città. E ieri ha voluto affondare i primi colpi sul tema forse più spinoso per l'amministrazione Masci, leggi la trasformazione di viale Marconi in arteria a 4 corsie - due per i veicoli privati e due per il trasporto pubblico ovvero per la filovia -, opera contestata soprattutto dai commercianti che lamentano un crollo degli affari a causa della perdita di decine di posti auto.

Che il tema sia caldissimo lo dimostra la recente sortita del terzo candidato sindaco, Domenico Pettinari, e l'annunciata correzione in corsa che lo stesso sindaco Masci si è detto disponibile a promuovere, sfruttando il prolungamento di via Croce, bretella parallela a viale Marconi, fino a piazza della Marina.

Affiancato dai consiglieri comunali uscenti di centrosinistra, ieri in aula consiliare Costantini ha illustrato la propria visione sull'arteria di Portanuova, pronto a discuterne con il comitato Salviamo Viale Marconi presieduto da Fabiana Tenerelli ieri in prima fila ad ascoltare. «Intendo avviare insieme il ripristino della corsia promiscua per recuperare posti auto nell'immediato» ha detto il candidato sindaco, di fatto rifacendosi alla prima versione progettuale, sposata dalla precedente amministrazione di centrosinistra, con tre corsie anziché quattro (una delle quali condivisa da mezzi pubblici e privati) e la quarta a parcheggio. Ma è con la seconda proposta che Costantini dimostra di voler aprire una stagione da resa dei conti con il centrodestra.

La delibera con richiesta di istituire una commissione speciale di indagine suona come un atto d'accusa nei confronti della maggioranza uscente attraverso la verifica dell'operato di un professionista, l'architetto Fabrizio Trisi, nel quale il sindaco Masci aveva riposto massima fiducia. Improbabile, se non impossibile, che il consiglio comunale accolga tale richiesta. «Ne abbiamo votata una dello stesso tenore in passato, perché questa non dovrebbe essere accolta?» è la domanda retorica del consigliere Presutti a margine della conferenza stampa. L'indagine, beninteso, sarebbe di carattere amministrativo e Costantini ne ha spiegato le ragioni di opportunità: va fatta chiarezza sui lavori di viale Marconi, alla luce - si ribadisce anche in una nota - delle migliorie apportate che non rispettano le indicazioni di gara; delle alberature non realizzate; delle opere già ammalorate dopo 15 mesi; e di quelle contabilizzate in modo non corretto; per non parlare dei 271mila euro di troppo che l'impresa ha avuto e che adesso diventano un credito per il Comune, come riportato nella certificazione di collaudo prodotta, dopo un'attesa lunga un anno, dall'ingegnere Pietro Grosso. Da qui la «ragionevole e prevedibile eventualità che gli illeciti consumati durante l'esecuzione dei lavori su viale Marconi possano essersi ripetuti durante l'esecuzione di tutti gli altri appalti, per diversi milioni di euro, affidati alla responsabilità e al controllo dell'ex dirigente finito sotto inchiesta». Come non bastasse già il lavoro della Procura. Una sortita sopra le righe, per non dire altro, per una commissione d'indagine contabile che sembra annunciata più per vedere l'effetto che fa che non per lavorare con efficacia nel poco tempo rimasto.