ROMA - La pandemia rallenta e i dati del monitoraggio settimanale confermano l'andamento degli ultimi giorni. Iss e ministero della Salute spiegano che continua il calo dell'Rt e dell'incidenza dei casi Covid-19. Il governo ragiona sull'ipotesi di abolizione del Green Pass già da aprile ma non esclude anche la proroga dell'obbligo vaccinale per gli over 50 oltre la scadenza del 15 giugno. Lo ha detto il sottosegretario alla Salute Andrea Costa a Radio 24.

"L'obbligo vaccinale per gli over 50 è fino al 15 giugno, quindi con questo dobbiamo fare i conti e dobbiamo procedere nel rispetto di questa regola. Valutiamo quali saranno i dati delle prossime settimane e poi alla scadenza dell'obbligo, il governo farà le dovute valutazioni. Non si può escludere una proroga, c'è ancora una platea di italiani over 50 che non si è vaccinata, noi contiamo che si restringa ancora, poi a ridosso della scadenza faremo le valutazioni. Quello che dobbiamo dire è che l'obbligo vaccinale per gli over 50 c'è, è una legge". 

Costa ha poi annunciato l'ipotesi che gli stadi possano tornare a intera capienza già a fine marzo. "La capienza degli stadi al 100% è un obiettivo del governo assolutamente raggiungibile per il 31 marzo, ma mi assumo la responsabilità di dire che dobbiamo fare uno sforzo in più, il 24 marzo abbiamo la partita della Nazionale a Palermo e credo che possiamo provare a ragionare sull'ipotesi per quella partita si possa arrivare al 100% della capienza".

Il sottosegretario alla Salute ha quindi ribadito che "l''abolizione del green pass è un'ipotesi su cui stiamo ragionando. Credo che fortunatamente ormai da parecchi giorni i dati relativi alla pandemia siano dati positivi che mettono in evidenza anche un allentamento della pressione sui nostri ospedali e questo è certamente l'elemento più positivo oltre che la riduzione dei contagi. Quindi è chiaro che andremo verso quella direzione e io credo che con la fine dello stato di emergenza sicuramente inizierà una fase nuova che sarà messa in evidenza da un allentamento delle misure restrittive". L'ipotesi più accreditata è che da aprile il certificato verde non sia più obbligatorio per le attività all'aperto.

Il monitoraggio dell'Iss

L'incidenza settimanale a livello nazionale scende infatti a 672 ogni 100 mila abitanti (11/02/2022 -17/02/2021) contro i 962 della settimana precedente. L'Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato invece pari a 0,77 in diminuzione rispetto alla settimana precedente quando era pari a 0,89 e al di sotto della soglia epidemica.

L'incidenza raggiunge i livelli più alti nella Provincia autonoma di Bolzano (con 1061,2 casi per 100mila abitanti) e nelle Marche (con 1025,8 casi per 100mila). I valori più bassi si rilevano invece in Valle d'Aosta (con 328,5) e Lombardia (con 408,2).

Gli ospedali

Continua la riduzione dei ricoveri per Covid negli ospedali. Il monitoraggio settimanale indica che il tasso di occupazione in terapia intensiva è al 10,4% (rilevazione giornaliera al 17 febbraio) contro il 13,4% della settimana precedente. Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale è al 22,2% (rilevazione al 10 febbraio) contro il 26,5% di sette giorni prima.

I colori delle Regioni

Dovrebbero lasciare l'arancione e passare in giallo l'Abruzzo (12,7% il tasso di occupazione delle intensive; 34% dell'area medica) il Piemonte (8,9% intensive; 20,8% area medica) e la Valle d'Aosta (11,8% intensive e 20,2% area medica). L'incidenza più alta si registra nella Provincia autonoma di Bolzano (1.061,2) seguita da Marche (1.025,8), Sardegna (937,8), Abruzzo (853,7) e Basilicata (810,1).  E' la Valle d'Aosta la regione italiana con l'incidenza più bassa pari a 328,5.

Il tracciamento

La percentuale dei casi di Covid-19 rilevati attraverso l'attività di tracciamento dei contatti è in leggera diminuzione: pari al 17% rispetto al 18% della scorsa settimana. È in diminuzione anche la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (31%rispetto al 33%), mentre aumenta la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (52% rispetto al 48%).