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Data: 04/07/2023
Testata Giornalistica: IL CENTRO

Linea Pescara-Roma, c'è la prima apertura San Giovanni Teatino. Il sindaco dopo l'incontro a Roma: si valuta l'interramento del tratto centrale

SAN GIOVANNI TEATINO Prima, concreta apertura verso la modifica del progetto di Rfi per il raddoppio della linea ferroviaria tra Pescara e Roma, nel tratto che interessa San Giovanni Teatino.L'interramento, almeno nella parte centrale, non appare più impossibile dopo l'incontro di ieri avvenuto a nella sede della Regione Abruzzo a Roma, alla presenza, tra gli altri, del sindaco Giorgio Di Clemente e che ha visto il coinvolgimento del governatore Marco Marsilio e del commissario straordinario Vincenzo Macello. Almeno questo è quanto si apprende dallo stesso Di Clemente, che dopo anni di battaglia per salvare il territorio dal passaggio dell'infrastruttura, appare soddisfatto: «Dopo un attento esame sul progetto presentato da Rfi da parte di tutte le parti presenti al tavolo, si registra un'apertura per l'interramento del tracciato ferroviario per un tratto notevole che attraversa il centro di Sambuceto», spiega al termine della riunione. «Nonostante le situazioni a monte e a valle di corso Italia rimangano invariate, è stata valutata, per la prima volta in maniera concreta, la possibilità di interrare il tracciato ferroviario nel tratto che attraversa la zona centrale».«Verosimilmente», prosegue, «ma questo rimane ancora da definire, si può ipotizzare che i treni potrebbero scendere all'altezza di via Pertini per poi riemergere alla fine di corso Italia. Questo però è un passaggio che verrà affrontato eventualmente in una seconda fase. Per adesso la cosa più importante rimane l'essere arrivati a un'apertura concreta sull'interramento che qualche mese fa sembrava impossibile». Durante l'incontro di ieri si è parlato anche della possibilità di spostare la fermata, che secondo l'attuale progetto è prevista in corrispondenza dell'entrata dell'aeroporto militare: «Anche questo è un punto sul quale abbiamo ragionato, chiedendo di spostarla verso Chieti, diciamo in corrispondenza dell'azienda Ico», prosegue ancora Di Clemente. Da quello che emerge, le parti si sono date appuntamento tra una decina di giorni per approfondire, ed eventualmente cristallizzare, il quadro emerso durante il tavolo di ieri, in modo da iniziare a ragionare sulla variante del progetto. «Presumibilmente tale variazione richiederà del tempo ulteriore per l'esecuzione dei lavori, ma se è questo il prezzo da pagare per salvare il territorio, siamo disposti a pagarlo».Sempre Di Clemente, poi, non esclude una nuova assemblea pubblica aperta alla cittadinanza, per spiegare le modifiche utili a rendere il progetto meno impattante: «La faremo, ma solo quando avremo in mano qualcosa di concreto da proporre alle tante persone che da tempo seguono con apprensione gli sviluppi di questa vicenda. Per adesso concentriamoci sul prossimo incontro, dal quale mi attendo una presa di posizione che, anche se non decisiva, possa essere significativa verso la modifica dei lavori».

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