Rimedia un pugno in pieno volto da un ragazzino, salito sull'autobus Pescara-L'Aquila senza biglietto. Il tutto al culmine di una colluttazione con un minorenne che, preso da un raptus, ha prima cercato di sfilare le chiavi dal quadro dell'autobus fermo al terminal bus e poi ha rotto la leva che serve a rallentare il mezzo. La vittima, per la quarta volta in una settimana, è un autista della Tua, la società di trasporto abruzzese.L'aggressione è avvenuta ieri sera alle 19,40 sull'autobus Pescara-L'Aquila che in quel momento era fermo al terminal bus della stazione, in attesa di partire. Come racconta l'autista, aquilano, si è scatenato tutto quando ha visto due giovani, minorenni, salire sul mezzo, e ha chiesto loro i biglietti come da prassi. Il ragazzino, allora, ha ammesso con tono di sfida che non aveva il titolo di viaggio e non possedeva nemmeno i soldi per comprarlo. Alla risposta conciliante del conducente («adesso vediamo come risolvere», gli avrebbe detto) e senza nessun reale motivo, il minorenne gli è saltato addosso piombando nello spazio riservato alla guida e cercando di prendere le chiavi del mezzo. Si è scatenata così una zuffa, con il guidatore che gli ha urlato di non toccare il bus e il giovanissimo che, di tutta risposta, ha reagito colpendolo con un pugno all'altezza dell'occhio. Nel caos del momento, il rallentatore si è spezzato. Nel frattempo gli altri passeggeri hanno chiamato i carabinieri, ma all'arrivo della pattuglia la coppietta era già scappata chissà dove.L'episodio solleva ancora una volta il problema della sicurezza dei dipendenti della Tua. «Basta, non ne possiamo più», sbotta Patrizio Gobeo, segretario provinciale Filt Cgil di Chieti-Pescara, «l'azienda è tenuta per legge a garantire l'integrità fisica e morale dei dipendenti, lo stabilisce il codice civile. Non è possibile andare a lavorare e rischiare la vita ogni giorno, avevamo già chiesto protezioni e tutele ma abbiamo ricevuto in cambio soltanto chiacchiere. È già il quarto episodio in una settimana, dopo le due aggressioni a Pescara Colli, in centro e alla rotonda Giansante di Chieti, sempre a danno degli autisti».