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Data: 11/11/2023
Testata Giornalistica: IL CENTRO
    IL CENTRO

Scontro davanti al Tar per la nuova ferrovia Dai giudici i due ricorsi di Comune e Comitato Comferr sul raddoppio del tracciato Pescara-Roma

CHIETI Il Tar del Lazio ha discusso mercoledì scorso i due ricorsi contro il tracciato del raddoppio ferroviario Pescara-Roma. A presentarli sono stati il Comune di Chieti e il Comitato Comferr, entrambi contrari non tanto all'opera quanto al tracciato proposto da Rete ferroviaria italiana. «Se l'opera dovesse realizzarsi così come è stata progettata da Rfi», ha detto il presidente della commissione comunale sulla ferrovia, Vincenzo Ginefra, «soltanto nella nostra città verrebbero abbattuti circa cento edifici, tra abitazioni e attività produttive». Il Comune ha dunque chiesto varianti al percorso, sia per quanto riguarda il lotto zero (che interessa la parte centrale dello Scalo, da San Giovanni Teatino a Brecciarola), sia per quanto riguarda Brecciarola. «Attendiamo l'esito dei due ricorsi al Tar», continua Ginefra, «abbiamo visto che in sede di discussione gli avvocati di Rfi hanno riproposto il tema dei finanziamenti Pnrr, a questo riguardo ci sono diversi misteri, anche per quel che riguarda i fondi del lotto zero. Noi comunque continuiamo a lavorare per la salvaguardia del territorio». Sulla stessa linea il responsabile del Comferr per l'area di Chieti, l'ex assessore comunale Gianni Di Labio. «Abbiamo portato davanti al Tar le esigenze dei 2.362 iscritti al nostro comitato che rappresentano i circa 7mila residenti che dicono no a questo tracciato ferroviario», dice Di Labio, «siamo rimasti basiti nell'apprendere che gli avvocati di Rfi ponevano dubbi sulla possibilità che l'opera potesse rientrare ancora nei finanziamenti del Piano nazionale di ripresa e resilienza. A noi risulta che così non è, tanto è vero che si è parlato di fondi statali per sostituire quelli Pnrr. Uno stralcio dal Pnrr che per noi è un'opportunità: non essendoci più i tempi stretti imposti dall'iter europeo, noi pensiamo che si possa tornare attorno a un tavolo e valutare, questa volta con la dovuta calma, la variante che la stessa Rfi aveva proposto per evitare gli abbattimenti a Brecciarola».Di Labio a nome del Comferr chiede un confronto con i tecnici e le istituzioni locali: «Vogliamo un confronto sereno. Ora che non c'è più neanche la pressione dei tempi stretti del Pnrr si può tornare a ragionare su un'opera che, così com'è, avrà come obiettivo solo quello di distruggere il territorio. Abbiamo visto, infatti, che dal punto di vista del trasporto merci non può funzionare, perché il nostro territorio non ha le pendenze previste per legge, per quanto riguarda il trasporto passeggeri, invece, il raddoppio della linea non serve, perché basterebbe aumentare il numero dei convogli sulla linea esistente. C'è poi il problema dell'attraversamento degli Appennini. Abbiamo dimostrato tutto questo con una ricerca affidata a docenti universitari, la cui analisi costi-benefici dell'opera è giunta a risultati ben diversi da quelli di Rfi».

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