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Data: 14/09/2019
Testata Giornalistica: IL CENTRO

Studenti lasciati a piedi, i genitori alzano la voce. È scontro con Tua e Provincia per la mancata attivazione del servizio. Intanto il Comune dispone il ripristino delle fermate al cimitero e al carcere

SULMONA Autobus stracolmi e studenti pendolari lasciati a piedi dalla Tua nonostante avessero regolarmente acquistato l'abbonamento. Ed il giorno delle polemiche per i genitori degli studenti che frequentano l'istituto De Nino-Morandi a Pratola Peligna rimasti senza posto a causa della mancata programmazione dell'azienda regionale dei trasporti e della Provincia. «Ma chi è responsabile dell'accaduto risponderà di questi disagi o come accade spesso in questo Paese finirà tutto nel silenzio generale e nell'indifferenza più totale?», protestano genitori e studenti ricordando di aver pagato 200 euro di abbonamento per andare incontro a imprevisti e disagi, già ad inizio dell'anno scolastico. «Solo lunedì riprenderanno le corse scolastiche e anche domani (oggi per chi legge), molti studenti resteranno a piedi, magari ci scapperà anche qualche litigio per riuscire a salire sul pullman. Insomma, un inizio dell'anno in bellezza tra il silenzio assordante degli amministratori». Sul caso interviene anche il consigliere comunale di minoranza Fabio Pingue che invita i ragazzi alla protesta. «Non è accettabile che Tua e la Provincia non si siano coordinate per garantire il trasporto degli alunni dal primo giorno di scuola. Se abbiamo ancora un sindaco e un'amministrazione disposti ad interessarsi, oltre alle sfilate in costume e alle tarantelle di fine estate, anche ai disagi che soffrono i nostri ragazzi, protestino contro i responsabili dell'accaduto e contro chi li ha lasciati a piedi e ha arrecato disagio alle loro famiglie. La scuola è il termometro attraverso cui si misura una società sana. Lí si sviluppa l'essenza dei rapporti sociali, familiari, culturali e sportivi. Chi rappresenta la comunità deve essere capace di difendere con le unghie e con i denti la serenità delle generazioni future», conclude Pingue, «il silenzio imbarazzante di queste ore, rischia di trasformarsi in ignavia o peggio, in accondiscendenza».Intanto il Comune corre ai ripari sulle corse interne e dopo la raccolta di firme dei cittadini e le proteste del personale del carcere, cambia il percorso agli autobus del servizio urbano ripristinando le fermate per cimitero e istituto di pena. «Il collegamento dal centro abitato con la casa di reclusione, che comporterà semplicemente l'allungamento del percorso di poche centinaia di metri, consentirà a visitatori e operatori di raggiungere la struttura in modo più agevole», afferma l'assessore ai trasporti Luigi Biagi. «Anche la modifica di orario nella tratta per raggiungere il cimitero è stata accordata al fine di soddisfare le richieste degli utenti, per lo più anziani. Tali modifiche, che ho valutato attentamente in sinergia con la funzionaria Marzia Di Lorenzo, sono minime e non rappresentano certo uno stravolgimento dell'iniziativa con la quale è stata effettuata una revisione generale del trasporto urbano», conclude Biagi, «prevedendo la soppressione di corse non più necessarie».


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